La Corte dei conti contesta il viaggio a Roma del sindaco e gli eventi: «Irregolare classificarli come costi di rappresentanza»
I giudici bocciano le spese del Comune
di Roberto Lodigiani wVOGHERA Il viaggio a Roma del sindaco Carlo Barbieri e del presidente del consiglio comunale, Nicola Affronti, per incontrare il ministro Alfano quando era in discussione la chiusura del tribunale di Voghera; il rinfresco della festa di San Sebastiano patrono dei vigili urbani; l’allestimento del maxi-schermo in piazza Duomo per la finale degli Europei di calcio 2012 tra Italia e Spagna (persa 4-0 dagli azzurri); la pubblicizzazione degli eventi promossi dall’assessorato alla Cultura; la fornitura di maglie e bussole per il trofeo «Città di Voghera». Sono le spese del Comune, risalenti agli anni 2012 e 2013, contestate dalla Corte dei conti. Per la sezione lombarda di controllo, presieduta da Gianluca Braghò (nel collegio anche i magistrati Laura De Rentiis, Donato Centrone, Andrea Luberti, Paolo Bertozzi, Cristian Pettinari, Giovanni Guida, Sara Raffaella Molinaro), è irregolare la loro classificazione come «spese di rappresentanza»: andavano inserite in specifiche voci del bilancio. Si tratta, dunque - è bene precisarlo – di un rilievo formale, senza alcun accenno o contestazione rispetto a eventuali sprechi o a “spese pazze” dell’ente e dei suoi amministratori, come sottolinea il sindaco. Un rilievo accompagnato dalla raccomandazione dei giudici contabili - rivolta agli uffici finanziari del Comune prima ancora che alla componente politica - di non ripetere lo stesso errore nei prossimi esercizi finanziari. Rimane, però, il fatto che per la seconda volta in pochi mesi i conti di Palazzo Gounela finiscono nel mirino dello Stato, dopo lo stop del Ministero dell’Economia alle nuove aliquote fiscali, ora al centro di un contenzioso legale davanti al Tar del Lazio (la prossima udienza è fissata per il mese di ottobre). Entriamo, comunque, nel merito delle contestazioni. Fornitura gadget e pasti in occasione di manifestazioni pubbliche (importo di 1205 euro): per la Corte dei conti, l’organizzazione della festa della polizia locale, le magliette e bussole offerte al Città di Voghera, «non configurano spese di rappresentanza nel senso proprio del termine quanto piuttosto liberalità a favore di determinate categorie di cittadini che l’ente locale può legittimamente sostenere nel perseguimento dei propri fini istituzionali», vincolandoli a «pertinenti capitoli di bilancio». Maxi-schermo in piazza Duomo (4598 euro): «la spesa anche in questo caso – scrive la Corte dei conti - si risolve nel finanziamento di una manifestazione ricreativa a vantaggio della cittadinanza», con specifico capitolo di spesa. Viaggio a Roma (636 euro): «si tratta di spese per missioni istituzionali», non di spese di rappresentanza. Infine la pubblicità degli eventi (1210 euro), «spesa sostenuta allo scopo di promuovere l’immagine del Comune». Legittimo, invece, per i giudici, l’inserimento tra le spese di rappresentanza della voce riguardante «l’organizzazione e l’attività di gemellaggio con altre amministrazioni locali» (Manosque e Leinfelden).
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