giovedì 5 marzo 2015

Persone come Buonanno vanno messe in galera in un paese civile. Solo nella Lega Nord si possono trovare esemplari di tale ignoranza.

Gli eurodeputati dell’Altra Europa che denunciano il leghista Buonanno

05/03/2015 - di 

Il leghista, ospite da Corrado Formigli su La7, non esitò a definire i rom «feccia della società»


Oggi la delegazione italiana al Parlamento Europeo ha incontrato Dijana Pavlovic attaccata in diretta tv dall’eurodeputato Gianluca Buonanno durante la trasmissione “Piazzapulita” di lunedì 2 marzo. Il leghista, durante il dibattito in studio in cui era presente anche la collega Dijana Pavlovic non ha usato mezzi termini definendo i rom «feccia della società». Attimi pesanti, accompagnati da applausi per il leghista, che il conduttore Corrado Formigli ha stigmatizzato in studio. Adesso i deputati europei della lista L’Altra Europa con Tsipras, Eleonora Forenza, Curzio Maltese e Barbara Spinelli si uniscono all’azione legale di Dijana Pavlovic (e dell’associazione Upre Roma) contro l’eurodeputato Gianluca Buonanno
GLI EUROPARLAMENTARI DI TSIPRAS SI UNISCONO ALL’AZIONE LEGALE – «Le ignobili parole pronunciate da Buonanno sono solo l’ultimo volgare episodio della crescita di un fermento razzista e antidemocratico nella società e nella politica italiana», hanno dichiarato gli europarlamentari della lista L’Altra Europa con Tsipras. «Troppo spesso – aggiungo i tre invitando i colleghi di Strasburgo ad unirsi – le testimonianze di sostegno rischiano però di trasformarsi in retorica. È quindi necessario non fermarsi alle parole, ma approfittare di ogni meccanismo legale possibile per difendere i valori democratici e assicurare con forza la sussistenza dello stato di diritto in modo da non permettere più in futuro l’impunità di ogni manifestazione di odio razziale».
CHIEDIAMO DI ALLARGARE LA GIORNATA DELLA MEMORIA - «È essenziale aumentare i livelli di vigilanza e consapevolezza verso ogni forma di discriminazione – hanno concluso i tre eurodeputati dell’Altra Europa con Tsipras – e per questo chiediamo: innanzitutto che la legge 211/2000, che istituisce la giornata della memoria del 27 gennaio, contempli tutte le vittime della persecuzione nazifascista, quindi anche Porraymos, l’olocausto rom e sinti. Secondo: che in Italia si riconosca lo status di minoranza storico-linguistica a Rom e Sinti. Infine, chiediamo al governo italiano un’incisiva applicazione della strategia nazionale per l’inclusione dei Rom, Sinti e caminanti».

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