È grillino lo smemorato di Collegno
Pubblicato Venerdì 27 Febbraio 2015, ore 16,45
Il candidato sindaco M5s eletto vicepresidente del Consiglio grazie ai voti del Pd. I suoi compagni di banco infuriati. La deputata Castelli nel mirino di attivisti ed eletti per averne preso le parti. La solita questione di correnti e poltrone
Lo ricorderemo come lo smemorato del Movimento. Domenico Monardo, ex candidato sindaco dei Cinque stelle a Collegno, popolosa città nell’hinterland di Torino, è stato eletto ieri vicepresidente del Consiglio comunale grazie ai voti del Partito democratico. Ma come, si dirà, proprio lui che in campagna elettorale, nemmeno un anno fa, strepitava contro Pd e centrosinistra promettendo di disarcionare il vecchio sistema che ha amministrato la città rossa per mezzo secolo? Proprio lui. Peraltro candidato contro tutto il resto del gruppo consiliare pentastellato, che aveva designato un’altra persona.
In una riunione, che avrebbe dovuto chiarire l’accaduto, ieri, sono volati gli stracci, anche perché a difendere l’operato del grillino democratico c’era la deputata Laura Castelli, tra le più intransigenti a Roma rispetto a ogni forma di collaborazione con i democratici (a parole!) e altrettanto comprensiva nei confronti dei suoi discepoli sul territorio (leggi Monardo, appunto).
Ma cosa è accaduto in Consiglio? Semplicemente che il vicepresidente si è dimesso; come da prassi, la maggioranza concede alle minoranze tale carica e chiede di indicare uno o più nomi. La capogruppo grillina Sarah Disabato, dopo un confronto interno, designa Giuseppe Balbo, anche lui eletto nel M5s, ma subito dopo arriva l’autocandidatura di Monardo. Il Pd scorge subito la faglia e vi si insinua, vota compatto Monardo e, di fatto, si sceglie il vicepresidente, inviso a quasi tutto il resto dell’opposizione.
Roba che l’avesse fatta chiunque altro sarebbe già stato espulso, ma grazie alla protezione della Castelli, a sua volta legata al correntone del consigliere regionale Davide Bono, che imperversa nel Movimento piemontese, Monardo la sfangherà. Su facebook, gli attivisti si sfogano proprio con la parlamentare, nota divoratrice di bilanci, ex lista Bresso, un tempo dipendente del consigliere regionale Mariano Turigliatto, che proprio a Collegno ha ancora un discreto bacino di preferenze. Nel suo post se l’è presa coi cinque eletti collegnesi “incapaci di parlarsi”, ma non è proprio così: quattro si parlano senza problemi, è il quinto che ha qualche problema di comunicazione. I commenti sono un florilegio di accuse a Castelli e alla sua gestione: un consigliere di Collegno Massimiliano Monacchia definisce la sua presenza sul territorio “latitante se non latente”. E dire che ormai da mesi tra i grillini di Collegno (e non solo) sono ai ferri corti.
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