La Lega guarda a destra: la strategia di Mario Borghezio per portare i nuovi fascisti verso il Carroccio
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Decolla l'esperimento che dovrebbe portare l'estrema destra verso il Carroccio. Dopo che nel marzo scorso a Roma Matteo Salvini ha presentato alla stampa il movimento Patriae, ora tocca all'europarlamentare Mario Borghezio metterlo finalmente in strada.
Sarà infatti lui, il più nero dei verdi, ad assumere il ruolo di "commissario politico" per garantirne tenuta politica e coerenza elettorale.
Patriae, il latinismo fa riferimento alle varie identità locali italiane, in realtà aveva già fatto capolino in occasione delle scorse elezioni europee presentando sotto le insegne del Carroccio, con però vari attriti coi leghisti romani, due candidati nella circoscrizione centro, il romano Stefano Schiavi e l'italogreca Rachele Kristalia Papaevangeliu, per un totale di 1700 preferenze.
Poche rispetto a Borghezio che da par suo, e grazie all'alleanza coi camerati di Casa Pound, ha raggranellato 5800 voti (Matteo Salvini il più votato tra i leghisti con 32476 preferenze) ma che se messe insieme possono considerarsi un buon punto di partenza. O di conclusione perché il cortocircuito ideologico è dietro l'angolo come ha ben spiegato il portavoce di Casa Pound Domenico Iannone: "Decisivo il fatto che la Lega non abbia più parlato di secessione, di Padania concentrandosi invece sulla lotta all'usura, sulla difesa delle fasce più deboli e dei confini nazionali dall'immigrazione, sul ritorno dei marò, sul protezionismo dei prodotti nazionali. Un discorso nazionalista".
In occasione del congresso federale di Padova Alessandro Morelli, direttore di Radio Padania e uno dei fedelissimi di Salvini, ha messo in guardia la platea dai leghisti che "sventolano il tricolore" con chiara allusione agli alleati di Patriae e ad alcuni elettori di Borghezio. Nessuno di Patriae è stato invitato a parlare al congresso e il think tank filoleghista Il Talebano, sebbene promotore di Patriae, ha preferito assumere una posizione più defilata.
Infatti Alberto Arrighi, ex deputato aennino e responsabile del movimento, ha in più di un'occasione cercato di smussare le posizioni più nostalgiche e patriottarde dei suoi accoliti. L'obiettivo è quello di stare sul fronte contro le banche e le multinazionali, il mondialismo e l'immigrazione, a favore dell'identità europea. Sulla Padania si può anche sorvolare. Un patto confederativo e rimanere nella scia di Matteo Salvini senza far irritare i leghisti vecchio stampo. Ma in fondo Mario Borghezio ha dato prova di minore moderazione partecipando il 27 giugno scorso a Roma ad un imbarazzante rendez vous con il gotha dell'estremismo di destra quali Adriano Tilgher e Stefano Delle Chiaie.
E a questo punto l'obiettivo di portarsi in casa i voti de La Destra e di Forza Nuova passa in secondo piano. I fascioleghisti, come già qualcuno li ha ribattezzati, possono essere una scommessa vincente o una catastrofe annunciata.
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