domenica 10 novembre 2013

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Reddito di Cittadinanza. Il M5S propone nuovi giochi d’azzardo per fare cassa

8 novembre 2013 - 16:09

(Jamma) Il Movimento Cinque Stelle ha elaborato un progetto di legge attraverso il quale introdurre il Reddito di Cittadinanza la cui copertura verrebbe garantita con l’introduzione di nuovi giochi ( nello specifico con  un decreto dell’Amministrazione delle Dogane e dei Monopoli) e la modifica del prelievo erariale sui giochi esistenti.
Insomma dopo aver predicato in ‘lungo e in largo’ a favore di un intervento moralizzatore da parte del Governo che limitasse l’offerta di gioco pubblico il Movimento Cinque Stelle non trova di meglio che ricorrere al gioco pubblico per finanziare una proposta di legge né più e né meno come hanno fatto politici ( di entrambi gli schieramenti) in passato.
La proposta di legge targata M5S sul reddito di cittadinanza è pronta: “finalmente ce l’abbiamo fatta – annuncia trionfante il deputato stellatoMarco Baldassare, in un video diffuso in Rete – dopo mesi di confronto con cittadini, esperti, associazioni”.
“Servono parecchi soldi e noi li troviamo – gli fa eco il collega Daniele Pesco – tagliandoli al ministero della Difesa, tagliando le pensioni d’oro, facendo pagare l’Imu alla Chiesa e ottenendo nuove risorse dal gioco d’azzardo”. La proposta M5S fissa il reddito minimo a 600 euro mensili. E prevede integrazioni per i cittadini che non arrivano a questo tetto. “Una pensionata che percepisce 400 euro – spiega la senatrice Nunzia Catalfo – avrà diritto ad altri 200 di integrazione, per un reddito mensile di 600 euro”. Mentre “il singolo – aggiunge Pesco – avrà a disposizione 600 euro dopo aver dato la propria disponibilità a lavorare al centro dell’impiego”.

La proposta di legge sarà emendabile fino al 26 novembre attraverso l’invio di di integrazioni direttamente al portale del Movimento.

I contenuti della proposta
A partire dalla data di entrata in vigore della presente legge è istituito il Reddito di Cittadinanza in attuazione dei principi fondamentali sanciti dall’art. 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea nonché dei principi di cui agli articoli 2, 3, 4, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 38 della Costituzione.
Il Reddito di cittadinanza è finalizzato a contrastare la povertà, la disuguaglianza e l’esclusione sociale nonché a favorire la promozione delle condizioni che rendono effettivo il diritto al lavoro e alla formazione attraverso politiche finalizzate al sostegno economico e all’inserimento sociale di tutti i soggetti in pericolo di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro.
Il Reddito di cittadinanza è istituito su tutto il territorio nazionale allo scopo di promuovere le condizioni che rendano effettivo il diritto al lavoro e alla sua libera scelta, all’istruzione, all’informazione, alla cultura sottraendo ogni individuo dall’ambito della precarietà al fine dell’ottenimento della redistribuzione della ricchezza e della salvaguardia della dignità della persona.
Per le finalità di cui al comma 1 è istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, un apposito fondo, denominato “Fondo per il reddito di cittadinanza”. Il Fondo è alimentato mediante il versamento degli importi derivanti dalle maggiori entrate e dalle riduzioni di spesa di cui all’articolo 20.


Modalità di copertura

A decorrere dal 1 gennaio 2014 una quota non inferiore a 2.700 milioni di euro annui delle entrate derivanti dai giochi pubblici è destinata alle finalità della presente legge. Al fine di assicurare le predette risorse il Ministero dell’economia e finanze- Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato è autorizzato ad emanare , con propri decreti dirigenziali entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, disposizioni per introdurre nuove modalità dei giochi già esistenti compresi il Lotto e i giochi numerici a totalizzazione nazionale, modificare la misura del prelievo erariale unico attualmente applicato ed eventuali addizionali, nonché la percentuale del compenso per le attività di gestione ovvero per quella dei punti vendita.

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