Reddito cittadinanza, ecco i conti
che sbugiardano i numeri grillini
Di Andrea Carugati
9 novembre 2013
Su questo fronte però nulla ancora si muove. Dopo la visita di Grillo a Roma, finita con pacche sulle spalle ai dissidenti, la piattaforma non è mai stata utilizzata per un referendum in cui dare davvero la parola agli iscritti. Torna però utile adesso, per consultare la base sul reddito di cittadinanza, e coi toni delle grandi occasioni. «Sarà la prima legge al Mondo che approderà in un Parlamento dopo essere stata discussa in Rete da migliaia di cittadini», scrivono i parlamentari grillini. Il testo dunque sarà depositato alle Camera solo al termine della consultazione.
Nel dettaglio, la bozza prevede un reddito di 600 euro netti al mese, 7200 all’anno, per tutti i maggiorenni che vivono sotto la soglia di povertà (che beneficiario forniscano immediata disponibilità al lavoro presso i centri per l’impiego), compresi i pensionati che non raggiungono i 600 euro mensili (che avrebbero un aumento della pensione fino a quella cifra). Mentre per i nuclei familiari la soglia cresce fino a mille euro (due persone), per arrivare a 2400 per una famiglia di 7 persone. Il reddito di cittadinanza può riguardare anche i lavoratori autonomi sulla base del reddito netto percepito nell'anno precedente a quello della richiesta di sostegno. La misura può essere estesa ai cittadini stranieri che abbiano lavorato in Italia in regola per almeno 2 anni e per almeno 1000 ore nel nostro paese. Nel complesso, i grillini si rivolgono a una platea di 9 milioni di persone in difficoltà.
Il M5S stima in 19 miliardi l’anno il costo del provvedimento. In un video diffuso in rete, i tre parlamentari che hanno curato la proposta, Daniele Pesco, Marco Baldassarre e Nunzia Catalfo, spiegano che le coperture vanno ricercate nei tagli alla Difesa, l’Imu per la Chiesa, le pensioni d’oro da tagliare e una stretta sul gioco d’azzardo. Nel dettaglio, 2,7 miliardi dovrebbero arrivare dal settore giochi, 2,5 dalla Difesa e 2 dai tagli ai ministeri. Inoltre, viene previsto un contributo di solidarietà dalle pensioni, che arriva fino al 32% per chi supera di 50 volte la “minima”. Per chi dunque supera i 20mila euro di pensione mensile la stretta sarebbe molto forte. I grillini propongono una patrimoniale. Si tratta di un prelievo sui patrimoni mobiliari e immobiliari sopra 1,5 milioni (comprese auto e barche), con un’aliquota che parte dallo 0,50% e arriva al 3% per i patrimoni sopra i 15 milioni (circa 450mila euro per chi ha un patrimonio di 15 milioni). Infine, è previsto un aumento al 18 per mille dell’imposta di bollo sui beni scudati e un prelievo dall’8 per mille.
La proposta grillina incuriosisce il leader di Sel Nichi Vendola, che ne ha presentata una sullo stesso tema nelle settimane scorse. «In Parlamento c’è la nostra e anche una del Pd. Dunque una maggioranza è possibile», dice Vendola.
Ma è solo una boutade. Stefano Fassina boccia senza appello la proposta del M5S, conti alla mano. «Il livello di demagogia nella discussione pubblica di proposte economiche è sempre più alto. Grillo supera tutti, impresa non facile dati i competitor in campo», dice il viceministro dell’Economia, che stima in almeno 30 miliardi annui il costo dell’operazione e sostiene che col taglio delle pensioni d’oro (superiori a 3500 euro), l’azzeramento delle spese militari e l’Imu per la Chiesa si potrebbero raccogliere al massimo 3,5 -4 miliardi l’anno. «Circa un decimo di una prudente previsione di spesa per il reddito di cittadinanza», chiosa Fassina. «Le balle di Grillo sono sempre più grosse».
I grillini, scoperti, reagiscono attaccando Fassina: «È lo stesso che era stato tenuto all'oscuro della legge di stabilità. Non c’è altro da aggiungere: ha perso ogni credibilità», dice Alessio Villarosa.
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