PERSONAGGIO
Renato Brunetta, la comunicazione secondo il capogruppo del Pdl
Stila dossier e tabelle di dati. Detta la linea agli eletti. E fa la guerra alla Rai. Così l'ex ministro tiene le redini del partito.
di Marianna Venturini
La comunicazione di Renato Brunetta non conosce pause o limiti. Ormai riesce a garantire una produzione quotidiana di dati, numeri e informazioni per provvedere alla causa berlusconiana.
Grazie alla rassegna stampa del Mattinale, ai dossier della sua Free Foundation e a RaiWatch, nessun eletto può restare immune alla dottrina del capogruppo alla Camera del Pdl.
All’inizio Il Mattinale era una creatura che dipendeva totalmente da Paolo Bonaiuti, tanto che la sua stesura avveniva a Palazzo Grazioli.
Da quando l’ha preso in carico Brunetta il prodotto finale che arriva nelle buchette virtuali di parlamentari ed eletti berlusconiani non è cambiato molto. Ci sono sempre le linee guida che ogni bravo pidiellino deve leggere e memorizzare, le parole chiave e la lettura politica degli eventi. Tutto curato dal gruppo Forza Italia alla Camera e spedito ogni mattina. L’infaticabile ex ministro non fa mancare il suo personale commento ai fatti del giorno e le sue conclusioni.
LE SLIDE CHE INTASANO LA POSTA. Un discorso a parte va riservato alle slide che Brunetta e i suoi sono in grado di produrre.
Infatti i pidiellini si sentono quasi perseguitati dalla mole di fogli elettronici che il capogruppo iperattivo distribuisce per via telematica. «Ci intasa la casella di posta», si lamenta qualcuno per le dimensioni degli allegati.
Eppure Brunetta ha intenti educativi non privi di quella spocchia dottrinale che l’hanno reso antipatico a molti.
Capita così che quando l’esponente di turno deve presentarsi in un talk show, non può evitare una pioggia di materiale prodotto sempre dalla sua segreteria. Le paginate fitte di date, numeri e valutazioni sono impossibili da immagazzinare a ridosso di una diretta televisiva ma niente ferma la forza divulgatrice di Brunetta.
LA FREE FOUNDATION DEL PROF. Le slide sono curate dalla Free News Online che fa capo alla Free Foundation, ovvero l’associazione nata nel 2000 per volere di Brunetta.
Per qualsiasi dubbio improvviso i suoi oltre 600 dossier sono sempre a disposizione sul sito. E se ne trovano sugli argomenti più disparati, dalla Ici Story ai cinque errori del Professor Mario Monti.
Perfino un editoriale di Brunetta scritto per un quotidiano si può trasformare in un dossier grazia a una breve elaborazione grafica e qualche taglio.
Grazie alla rassegna stampa del Mattinale, ai dossier della sua Free Foundation e a RaiWatch, nessun eletto può restare immune alla dottrina del capogruppo alla Camera del Pdl.
All’inizio Il Mattinale era una creatura che dipendeva totalmente da Paolo Bonaiuti, tanto che la sua stesura avveniva a Palazzo Grazioli.
Da quando l’ha preso in carico Brunetta il prodotto finale che arriva nelle buchette virtuali di parlamentari ed eletti berlusconiani non è cambiato molto. Ci sono sempre le linee guida che ogni bravo pidiellino deve leggere e memorizzare, le parole chiave e la lettura politica degli eventi. Tutto curato dal gruppo Forza Italia alla Camera e spedito ogni mattina. L’infaticabile ex ministro non fa mancare il suo personale commento ai fatti del giorno e le sue conclusioni.
LE SLIDE CHE INTASANO LA POSTA. Un discorso a parte va riservato alle slide che Brunetta e i suoi sono in grado di produrre.
Infatti i pidiellini si sentono quasi perseguitati dalla mole di fogli elettronici che il capogruppo iperattivo distribuisce per via telematica. «Ci intasa la casella di posta», si lamenta qualcuno per le dimensioni degli allegati.
Eppure Brunetta ha intenti educativi non privi di quella spocchia dottrinale che l’hanno reso antipatico a molti.
Capita così che quando l’esponente di turno deve presentarsi in un talk show, non può evitare una pioggia di materiale prodotto sempre dalla sua segreteria. Le paginate fitte di date, numeri e valutazioni sono impossibili da immagazzinare a ridosso di una diretta televisiva ma niente ferma la forza divulgatrice di Brunetta.
LA FREE FOUNDATION DEL PROF. Le slide sono curate dalla Free News Online che fa capo alla Free Foundation, ovvero l’associazione nata nel 2000 per volere di Brunetta.
Per qualsiasi dubbio improvviso i suoi oltre 600 dossier sono sempre a disposizione sul sito. E se ne trovano sugli argomenti più disparati, dalla Ici Story ai cinque errori del Professor Mario Monti.
Perfino un editoriale di Brunetta scritto per un quotidiano si può trasformare in un dossier grazia a una breve elaborazione grafica e qualche taglio.
Il cane da guardia per la Rai politicizzata
Siccome la lotta disperata contro i nemici politici e la decrescita felice non gli basta, Brunetta si è scatenato anche contro la televisione pubblica. Per questo ha creato un contenitore apposta.
Da settembre infatti ha lanciato RaiWatch, ovvero «un nuovo strumento interattivo, aperto a tutti i cittadini, per il monitoraggio e la valutazione dei programmi e dei telegiornali della Rai in termini di pluralismo».
Per dimostrare che la Rai ha la più grande redazione tivù politicamente orientata a sinistra, Brunetta ha messo in piedi un vero e proprio osservatorio sulla trasparenza dove i cittadini sono invitati a commentare e valutare il servizio pubblico.
La sezione del sito che più gli è piaciuta è quella dedicata ai compensi, in cui sono pubblicati gli stipendi di dipendenti e consulenti Rai, le parcelle di ospiti, conduttori e registi dei programmi.
CONTRO I SUPER STIPENDI RAI. Sono proprio queste cifre ad averlo fatto litigare con Fabio Fazio durante Che tempo che fa. Brunetta ha rivelato i guadagni del conduttore e ha messo in dubbio il rinnovo del suo contratto.
In precedenza il capogruppo berlusconiano si era scagliato contro i cachet di Roberto Benigni e Luciana Littizzetto, per i quali aveva fatto tre interrogazioni parlamentari al presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, Roberto Fico.
E l’elenco è destinato ad allungarsi con Maurizio Crozza, Giovanni Floris, Milena Gabanelli e Lucia Annunziata che sono finiti tra le grinfie dell’ex ministro. Sembra che la guerra di Brunetta contro tutti sia solo all’inizio.
Da settembre infatti ha lanciato RaiWatch, ovvero «un nuovo strumento interattivo, aperto a tutti i cittadini, per il monitoraggio e la valutazione dei programmi e dei telegiornali della Rai in termini di pluralismo».
Per dimostrare che la Rai ha la più grande redazione tivù politicamente orientata a sinistra, Brunetta ha messo in piedi un vero e proprio osservatorio sulla trasparenza dove i cittadini sono invitati a commentare e valutare il servizio pubblico.
La sezione del sito che più gli è piaciuta è quella dedicata ai compensi, in cui sono pubblicati gli stipendi di dipendenti e consulenti Rai, le parcelle di ospiti, conduttori e registi dei programmi.
CONTRO I SUPER STIPENDI RAI. Sono proprio queste cifre ad averlo fatto litigare con Fabio Fazio durante Che tempo che fa. Brunetta ha rivelato i guadagni del conduttore e ha messo in dubbio il rinnovo del suo contratto.
In precedenza il capogruppo berlusconiano si era scagliato contro i cachet di Roberto Benigni e Luciana Littizzetto, per i quali aveva fatto tre interrogazioni parlamentari al presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, Roberto Fico.
E l’elenco è destinato ad allungarsi con Maurizio Crozza, Giovanni Floris, Milena Gabanelli e Lucia Annunziata che sono finiti tra le grinfie dell’ex ministro. Sembra che la guerra di Brunetta contro tutti sia solo all’inizio.
Venerdì, 18 Ottobre 2013
1 commento:
Al massimo in Svezia potrebbe fare l'usciere.
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