Le grandi navi a Venezia, offesa e sfregio a tutta la città
Pubblicato: 09/06/2013 16:14
Le grandi navi, come avevo avuto già modo di scrivere nel settembre 2012, sono l'ultima versione veneziana delle grandi opere. Una versione elefantiaca, una mastodontica offesa ad una città mercificata, trasformata in una vetrina usa e getta, nonostante siano più che evidenti le minacce alla salute dei cittadini, alla sicurezza del patrimonio storico monumentale della città e alla sopravvivenza di tutto l'ecosistema lagunare. Questo sfregio continua anche dopo i gravi fatti di cronaca che sono avvenuti negli recentemente, l'isola del Giglio e non ultimo, seppur in contesto diverso, quella del porto di Genova.
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Per queste ragioni è stata lanciata la tre giorni contro le grandi navi e le grandi opere in corso a Venezia. Le giornate sono iniziate il 7 giugno con dibattiti, assemblee, campeggio sociale per approfondire i temi legati alle grandi opere e alla devastazione dei territori ad esse connesso.
Ma è nella giornata di oggi che si esprime la forza dei corpi e della potenza collettiva che rifiutano la servitù ai ricatti dei mercanti e della speculazione finanziaria che soggiaciono alla presenza di queste grandi navi in laguna, così come a tutte le grandi opere nel nostro paese.
Ma è nella giornata di oggi che si esprime la forza dei corpi e della potenza collettiva che rifiutano la servitù ai ricatti dei mercanti e della speculazione finanziaria che soggiaciono alla presenza di queste grandi navi in laguna, così come a tutte le grandi opere nel nostro paese.
Durante la mattinata, infatti, è stato bloccato interamente l'accesso al porto.
La fortissima determinazione dei manifestanti veneziani del comitato No grandi navi, degli spazi sociali cittadini insieme alle delegazioni arrivate da tutta Italia, ha conquistato questa mattina il blocco totale dell'ingresso per terra alle grandi navi.
La fortissima determinazione dei manifestanti veneziani del comitato No grandi navi, degli spazi sociali cittadini insieme alle delegazioni arrivate da tutta Italia, ha conquistato questa mattina il blocco totale dell'ingresso per terra alle grandi navi.
Partito da piazzale Roma il corteo molto partecipato e determinato - seguito in diretta da Global Project - ha raggiunto la zona del porto dove ingente era lo schieramento di polizia in assetto antisommossa. Il corteo non ha accettato il divieto di accesso all'area imposto dalla polizia e ha conquistato, protetto dai colorati scudi marini, l'ingresso principale bloccandolo.
Non sono servite le cariche a fermare la determinazione dei manifestanti.
"Oggi a Venezia non si sale sulle grandi navi, è tutto bloccato!", hanno continuano a ripetere gli attivisti dal sound system predisposto dal Laboratorio Morion. I manifestanti hanno bloccato tutti gli accessi, occupando tutto il piazzale per diverse ore. "Nessun passeggero è salito a bordo!" ha annunciato un attivista. Applausi e cori: "Venezia Libera! No alle grandi navi!"
"Oggi a Venezia non si sale sulle grandi navi, è tutto bloccato!", hanno continuano a ripetere gli attivisti dal sound system predisposto dal Laboratorio Morion. I manifestanti hanno bloccato tutti gli accessi, occupando tutto il piazzale per diverse ore. "Nessun passeggero è salito a bordo!" ha annunciato un attivista. Applausi e cori: "Venezia Libera! No alle grandi navi!"
Dopo 5 ore di blocco si è conclusa la prima parte della lunga giornata di mobilitazione attiva che per mare e per terra vuole bloccare le grandi navi per l'intera giornata.
L'appuntamento è rilanciato per il secondo momento di mobilitazione di questa grande giornata, "alle ore 16.00 tutti a San Basilio per il blocco via mare", ripetono dal sound system.
La determinazione e la rabbia degna ci sono tutte.
La determinazione e la rabbia degna ci sono tutte.
Venezia è libera, almeno per oggi, ma le motivazioni per vincere questa battaglia, doverosa e giusta, da oggi hanno una ragione in più.