PROCESSO
Bolzaneto, confermate condanne e assoluzioni in Cassazione
G8 di Genova, condannati sei agenti e un medico. Quattro prosciolti. Ridotte le parti civili.
A distanza di 12 anni dalle violenze nella caserma di Bolzaneto, è arrivata il 14 giugno la sentenza della Cassazione: confermate le sette condanne, come stabilito dalla corte d'Appello nel marzo del 2010, a sei agenti e un medico: gli ispettori Matilde Arecco, Mario Turco e Paolo Ubaldi, l'assistente capo della polizia Luigi Pigozzi, gli agenti di polizia penitenziaria Marcello Mulas e Michele Colucci Sabia, il medico Sonia Sciandra.
Assolti tra le forze dell'ordine quattro imputati, i cui reati erano andati in prescrizione: Oronzo Doria, Valerio Franco, Aldo Carascio e Antonello Talu, nei cui confronti la corte suprema aveva dichiarato inammissibile l'appello proposto a suo tempo da alcune parti civili.
IN APPELLO ERANO OLTRE 150 LE PARTI CIVILI. Sono state così ridotte le parti ammesse ai risarcimenti, da determinare in sede civile. In Appello, infatti, ai 44 imputati (per 37 il reato era stato prescritto) era stato ingiunto di dover pagare per un totale di 10 milioni di euro le oltre 150 vittime della violenza.
La corte ha inoltre rigettato il ricorso del procuratore generale di Genova, che chiedeva tra l'altro il rinvio alla Consulta sul reato di tortura.
OTTO ORE PER EMETTERE LA SENTENZA. Ci sono volute otto ore di camera di consiglio ai giudici della quinta sezione penale della Cassazione per emettere la sentenza.
«Non ho ancora sentito una parola da parte del presidente della Repubblica e dei ministri. Dopo due sentenze su quello che è successo a Genova ci aspettiamo le scuse da parte dello Stato», ha detto Enrica Bartesaghi, presidente del comitato Verità e giustizia per Genova e madre di una dei giovani coinvolti nei fatti della Diaz e Bolzaneto.
NEL 2001 MORÌ CARLO GIULIANI. Tra il 19 e il 22 luglio 2001 Genova fu teatro del G8, l'incontro delle grandi potenze mondiali. Furono quattro giorni di violenze, scontri, feriti e un morto, il giovane attivista Carlo Giuliani, sparato dal carabiniere ausiliario Mario Placanica. Nella memoria collettiva sono rimasti gli abusi delle forze dell'ordine presso la scuola Diaz (immortalati anche nel film di Daniele Vicari) e la caserma di Bolzaneto, dove furono condotte centinaia di persone. La maggior parte di queste denunciò torture fisiche e psicologiche.
Assolti tra le forze dell'ordine quattro imputati, i cui reati erano andati in prescrizione: Oronzo Doria, Valerio Franco, Aldo Carascio e Antonello Talu, nei cui confronti la corte suprema aveva dichiarato inammissibile l'appello proposto a suo tempo da alcune parti civili.
IN APPELLO ERANO OLTRE 150 LE PARTI CIVILI. Sono state così ridotte le parti ammesse ai risarcimenti, da determinare in sede civile. In Appello, infatti, ai 44 imputati (per 37 il reato era stato prescritto) era stato ingiunto di dover pagare per un totale di 10 milioni di euro le oltre 150 vittime della violenza.
La corte ha inoltre rigettato il ricorso del procuratore generale di Genova, che chiedeva tra l'altro il rinvio alla Consulta sul reato di tortura.
OTTO ORE PER EMETTERE LA SENTENZA. Ci sono volute otto ore di camera di consiglio ai giudici della quinta sezione penale della Cassazione per emettere la sentenza.
«Non ho ancora sentito una parola da parte del presidente della Repubblica e dei ministri. Dopo due sentenze su quello che è successo a Genova ci aspettiamo le scuse da parte dello Stato», ha detto Enrica Bartesaghi, presidente del comitato Verità e giustizia per Genova e madre di una dei giovani coinvolti nei fatti della Diaz e Bolzaneto.
NEL 2001 MORÌ CARLO GIULIANI. Tra il 19 e il 22 luglio 2001 Genova fu teatro del G8, l'incontro delle grandi potenze mondiali. Furono quattro giorni di violenze, scontri, feriti e un morto, il giovane attivista Carlo Giuliani, sparato dal carabiniere ausiliario Mario Placanica. Nella memoria collettiva sono rimasti gli abusi delle forze dell'ordine presso la scuola Diaz (immortalati anche nel film di Daniele Vicari) e la caserma di Bolzaneto, dove furono condotte centinaia di persone. La maggior parte di queste denunciò torture fisiche e psicologiche.
Venerdì, 14 Giugno 2013
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