venerdì 14 giugno 2013

Sempre peggio. Mentre noi li manteniamo i grillini passano giornate intere a discutere di aria fritta.


Scoppia il caso Nuti: "Compravendita di M5S"
Giarrusso: "Parli o chiederò la sua espulsione"

Alta tensione nel Movimento. In attesa della decisione su Adele Gambaro per le critiche a Grillo, anche il neocapogruppo è contestato per le frasi sui "traditori". L'incontro di lunedì rischia di diventare una resa dei conti tra due anime sempre più distinte

ROMA - Mentre il caso Gambaro è tutt'altro che chiuso, sul Movimento Cinque Stelle piombano le parole del capogruppo alla Camera Riccardo Nuti: "E' in atto una compravendita morale e politica di nostri parlamentari". Giarrusso e Campanella chiedono che faccia i nomi, altrimenti "è diffamazione del movimento", con il senatore siciliano che minaccia anche la richiesta di espulsione di Nuti. Tutto questo in vista della riunione congiunta dei gruppi M5S di Camera e Senato, che dovrà decidere sull'espulsione della senatrice bolognese, nel mirino per le sue dure dichiarazioni su Beppe Grillo. Stamattina, un gruppo di senatori del M5S si è riunito a Palazzo Madama nel tentativo disinnescare l'espulsione della "dissidente". "Ci sono contatti anche con la Camera - spiega un senatore - sarebbe davvero un peccato" espellere Adele Gambaro.

Allarme compravendita parlamentari. Tutto comincia su Facebook, dove Nuti lancia l'allarme: "Sappiamo con certezzache c'è in atto una compravendita morale e politica dei nostri parlamentari ad opera di persone esterne al Movimento. Abbiamo ogni giorno il coraggio di fare i nomi del malaffare in Aula, non avremo timore di fare i nomi di chi, da tempo fuori dal movimento, tenta di colpirlo per antichi rancori e oscuri interessi". E questo, prosegue, "vale anche per coloro che, con la scusa della 'libertà di critica', già indagano su quanti soldi pubblici spetterebbero loro in caso di formazione di un nuovo gruppo. Non taceremo. Il Movimento non tacerà".

"Nuti faccia i nomi o chiederò sua espulsione". Accuse, quelle di Nuti, che trovano una dura presa di posizione da parte di Mario Giarrusso. Interpellato dall'Agi, il senatore M5S dichiara: "Se Nuti ha notizia di una compravendita, è un dovere preciso andare in Procura. Altrtimenti sono fatti inventati e si sta diffamando il Movimento e per questo mi troverei costretto a chiedere la sua espulsione".

Anche il senatore Francesco Campanella invita Nuti a fare i nomi dei coinvolti: "Riccardo Nuti ha denunciato un tentativo di compravendita di parlamentari del MoVimento 5 Stelle. A quanto pare ci sono notizie certe. Vorremmo conoscere i nomi. O dimostrano che non è vero oppure non ci rappresentano. Abbiamo speso tempo e sudore per fare politica senza soldi".

A Nuti fa invece eco su Twitter la ex capogruppo del M5S alla Camera, Roberta Lombardi: "Giù le mani dal Movimento. Non avremo paura di denunciare tutto. Tutto". ''La compravendita di deputati è una pratica vecchissima alla quale neppure noi siamo immuni'', conferma Crimi che aggiunge: ''Il pericolo di una vera e propria compravendita lo vedo più alla Camera. Al Senato la questione è un po' diversa''.

Non è d'accordo con questa analisi il deputato 5 Stelle, Alessio Tacconi, che sia su Twitter che su Facebook scrive: "Nessuna compravendita in atto. Queste dichiarazioni sono volte solo a distogliere dal merito della questione". "Noi non abbiamo prezzo. L'onestà non si compra: o ce l'hai di tuo o sei come loro", ribatte su Twitter Giulia Sarti

Civati nel mirino. 
In tema di "compravendita", Pippo Civati finisce nel mirino del M5S come il reclutatore dei dissidenti Cinque Stelle. Lo attacca da Facebook il 'comunicatore' del movimento Daniele Martinelli: "È colui che recita la parte di 'pontiere' e che appare sui giornali armato di telefonino come se stesse cercando di 'scilipotare' qualche cittadino a 5 Stelle. Civati è una delle esche di quel sistema che se la fa sotto per il Movimento e per quello che i suoi ragazzi stanno portando avanti in tema di mozioni e di progetti di legge. Poverello, Civati".
Caso Gambaro, Crimi: "Tolleranza zero".  ''Il caso della senatrice Gambaro è solo l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso. Azioni lesive del Movimento non saranno più tollerate'', dice il capogruppo uscente al Senato. Alla riunione congiunta di lunedì si voterà sull'espulsione solo se qualcuno in quella sede lo chiederà, precisa Crimi: ''E' impossibile tornare indietro perché io stesso ho avviato la procedura per la convocazione congiunta dei due gruppi per valutare l'espulsione della collega. Per votare, però, qualcuno dovrà chiederlo: se sarà proposta l'espulsione allora si procede con il voto'' ha spiegato.

Il neo-capogruppo al Senato Nicola Morra: "Aspettiamo che la senatrice Gambaro venga a darci le sue ragioni in assenza delle quali siamo stupiti dal suo comportamento. Lei ha chiesto di non essere disturbata per qualche giorno e quindi oggi abbiamo discusso della necessità di continuare a ragionare". A chi gli fa notare che è stato Beppe Grillo a sollevare l'esigenza dell'espulsione, il capogruppo ha risposto: "Grillo ha fatto nascere il movimento, merita rispetto e gratitudine, se discutiamo per ore è perché vogliamo che il suo sogno si realizzi".

Anche da alcuni ortodossi 'no' a espulsione
. Proprio per 'salvare' la collega, il gruppo del Movimento al Senato ha valutato anche un voto su Gambaro senza i deputati, dato che alla Camera è più alto il numero dei parlamentari "ortodossi". Ma la proposta, elaborata proprio da un "ortodosso", Roberto Cotti, naufraga molto presto. ''E' improcedibile perché incompatibile con l'iter avviato per la convocazione dell'assemblea congiunta dei gruppi M5S di Camera e Senato", spiega ancora Crimi. Dunque, la linea dura sembra avere la meglio.

Due fazioni nel Movimento. Le divisioni all'interno di M5S diventano sempre più nette: da una parte ci sono quelli che si allineano all'intransigenza dettata dal leader Beppe Grillo, dall'altra chi, invece, punterebbe a disinnescare la bomba. Tra questi anche alcuni 'ortodossi', come appunto Roberto Cotti: "Non condivido quanto ha detto Adele, ma non per questo penso che debba essere cacciata".

Altri sottolineano l'estrema gravità del comportamento: "Quello che ha fatto la senatrice Gambaro è molto grave: ha parlato nel giorno in cui festeggiavamo il cambio del capogruppo. Rilevo che tutte le volte che parliamo di cose importanti per il Movimento qualcuno interviene per spostare l'attenzione dalla notizia. E lei ha spostato l'attenzione e subito c'è stato gossip e pettegolezzo", dice il senatore Sergio Puglia.

È convinta che i senatori siano invece tutti concordi sulla non espulsione la senatrice M5S Serenella Fucksia, intervistata da Huffington Post:  "I senatori sono tutti compatti nell'escludere qualunque ipotesi di espulsione di Gambaro. Non può esistere che uno venga allontanato per un motivo del genere. Adele ha espresso un pensiero personale in modo chiaro e trasparente". La senatrice marchigiana spiega che, se come ha detto Crimi "verra' imposto un voto tante persone come me non ci andranno, rendendo l'assemblea inutile".

Verso il Gruppo misto
. Al momento sono tre i parlamentari eletti con Grillo finiti nel Gruppo misto: Alessandro Furnari e Vincenza Labriola, che hanno preso la decisione una settimana fa, e Marino Mastrangeli, che invece è stato espulso per le sue presenze in tv. Secondo un sondaggio della Swg diffuso questa mattina, per conto della trasmissione di Rai tre 'Agorà', ben il 58% degli elettori grillini è convinto che presto altri parlamentari lasceranno i gruppi M5S. Percentuale che arriva al 79% quando a essere campionati sono elettori anche di altre forze politiche.
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dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...