domenica 23 giugno 2013

Tutti meritevoli. Come Nik il Nero. Tutti capaci. Amici degli amici. Parenti dei parenti.


Meritocrazia M5S? Assunzioni, un bluff al 99%...
     
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Il risultato dell'ammiccante grido di battaglia di Roby Lombardi «cerchiamo persone che vogliano aiutarci a far uscire dal buio questo paese», è che in Parlamento, come assistenti parlamentari, sono stati piazzati gli amici degli amici. Nell'ordine: nei due gruppi di Camera e Senato, dove il Movimento ha spazio per 40-50 assunti a Montecitorio e 20-30 a palazzo Madama hanno trovato lavoro, in ruoli di vertice, una dozzina di persone del giro Casaleggio; una dozzina di ripescati dalle liste dei disoccupati delle vecchie legislature (altrimenti scatta una penalità di 70 mila euro) ; degli altri non è dato conoscere il profilo ma non sono stati selezionati via web. Per quello che riguarda il piccolo esercito degli assistenti dei 159 (erano 163 all’inizio) parlamentari, si sa invece che i 318 posti (ognuno ha diritto a due collaboratori) sono stati occupati da amici e conoscenti pescati nei rispettivi collegi.

È utile ripercorrere dall’inizio le tappe della magnifica illusione. E cocente delusione. All’inizio di marzo, prima Grillo poi l’allora capogruppo Roberta Lombardi annuncia via web: «Cerchiamo persone che vogliano aiutarci a far uscire dal buio questo paese da affiancare ai gruppi parlamentari di Camera e Senato». Seguono profilo e requisiti: «Pulite, trasparenti e oneste, competenti e volenterose». Dunque niente inciuci nè raccomandazioni ma rigorosa selezione tra «i migliori curricula che riceveremo perchè vogliamo svolgere un lavoro eccellente». Il merito prima di tutto, preferenza per laureati in materia giuridiche-economiche. Evviva.

1 commento:

Unknown ha detto...

Gli amici degli amici degli amici. Peggio del PSI di Craxi.

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