martedì 25 giugno 2013

Incredibile. Facevano i razzisti e poi riciclavano soldi della 'Ndrangheta. Complimenti!


POLITICA E FINANZA

Riciclaggio di denaro, indagine sulla Lega Nord

Soldi 'ripuliti' dalla 'ndrangheta. Perquisizioni in tutta Italia sui fondi del Carroccio. Indagato Belsito.

Gli investigatori della Dia hanno effettuato perquisizioni in tutta Italia per ordine della procura di Reggio Calabria che indaga sui fondi spariti della Lega Nord e sulla gestione dell'ex tesoriere Giuseppe Belsito.
L'inchiesta riguarda il riciclaggio di milioni di euro attraverso conti correnti utilizzati anche da personaggi legati alla 'ndrangheta, in particolare la cosca dei De Stefano.
Le perquisizioni hanno riguardato 25 abitazioni, tre sedi societarie e sei accessi bancari tra Lombardia, Liguria e Calabria.
ASSOCIAZIONE A DELINQUERE. Il filone è quello dei finanziamenti occulti e del trasferimento di denaro all'estero che vede tra i protagonisti Belsito.
Per i magistrati Giuseppe Lombardo e Francesco Curcio esisterebbe una vera e propria associazione a delinquere che si muoverebbe nel contesto «economico e finanziario, nel cui ambito si pianificavano complesse attività di riciclaggio e reimpiego di capitali di provenienza illecita e di controllo delle attività imprenditoriali riferibili alla cosca De Stefano».
LEGGE ANSELMI VIOLATA. C'è anche la violazione della legge Anselmi (che vieta le associazioni segrete) tra i reati ipotizzati dalla Dda nei confronti di otto persone indagate nel filone d'inchiesta che ha portato alle perquisizioni. Gli inquirenti reggini ipotizzano un rapporto 'ndrangheta-massoneria-eversione proprio ai fini del riciclaggio di denaro sporco.
LEGAMI CON L'EXPO DI MILANO. La Dia di Reggio Calabria ha compiuto perquisizioni anche nelle sedi di diramazioni di società reggine a Milano collegate all'Expo.
Secondo i magistrati «esiste una struttura criminale (connotata da segretezza) a carattere permanente», di cui però sarebbero già stati scoperti alcuni nomi. Tra questi, ha rivelato Repubblica, ci sarebbero il procacciatore di affari Bruno Mafrici, l'avvocato Pasquale Guaglianone (titolare dello studio legale Mgim di via Durini a Milano) e Gioigio Laurendi, tutti noti professionisti di origini calabresi «inseriti in multiformi contesti politici».
COMPLESSO SISTEMA CRIMINALE. Questi ed altri personaggi, sostengono i pm, si sarebbero mossi sull'asse Reggio-Milano per poi superare i confini nazionali, gestendo «operazioni politiche ed economiche che hanno consentito ad alcuni tra gli indagati di divenire il terminale di un complesso sistema criminale, in parte di natura occulta, destinato ad acquisire e gestire informazioni riservate», e a «gestire una struttura imprenditoriale, prevalentemente impegnata in operazioni ad alta redditività nel campo immobiliare e finanziario, destinata al riciclaggio e reimpiego di risorse economiche di provenienza delittuosa riconducibili ad ambienti criminali legati alla cosca De Stefano».
Martedì, 25 Giugno 2013

1 commento:

Unknown ha detto...

E questo è ancora l'inizio.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...