giovedì 27 giugno 2013

Non è possibile. La gente senza lavoro e loro giocano sulla riforma della giustizia. Una vera vergogna.


Giustizia, Pdl ci riprova. Pd: «Inaccettabile»

berlusconi manifestazione pdl brescia 640
27 giugno 2013
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Giustizia, il Pdl ci riprova. La riforma della giustizia torna in campo con un emendamento Pdl presentato, al Senato, al ddl costituzionale che istituisce il Comitato per le riforme: si chiede di intervenire anche sul titolo IV della seconda parte della Costituzione, quello che riguarda la magistratura. È l'emendamento 2.12 a prima firma Donato Bruno a chiedere di sostituire la parte del testo 'degli articoli di cui ai titoli I, II, III e V della parte seconda della Costituzione,' con 'degli articoli di cui alla parte seconda della Costituzione'.

Immediata la reazione del Pd: «La presentazione dell'emendamento al ddl costituzionale che allarga il campo di intervento del Comitato per le Riforme è uno strappo inaccettabile. Il ddl costituzionale proposto dal governo traccia un percorso già definito e condiviso che riguarda materie come la forma di governo, il bicameralismo, nonché coerenti progetti di legge ordinaria di riforma dei sistemi elettorali». Per questo Danilo Leva, presidente Forum Giustizia, e Alfredo D'Attorre, responsabile Riforme politiche istituzionali della Segreteria nazionale Pd, affermano che «per il Partito democratico la riforma della giustizia non è un tabù, ma non si può prescindere da quelle che sono le garanzie di indipendenza della magistratura sancite dalla Carta Costituzionale». «La giustizia - concludono - non può essere il terreno su cui scaricare vicende estranee agli obiettivi di riforma e ammodernamento dell'assetto istituzionale».

Nell'intesa tra Pd e Pdl per il sostegno al governo, non c'è la materia della giustizia. Così anche Davide Zoggia, responsabile organizzazione del Pd, dopo la presentazione da parte del Pdl di un emendamento al testo che istituisce il comitato per le riforme con cui si chiede la riforma della magistratura. «Mi pare che le regole d'ingaggio di questo governo siano state chiare - ha detto Zoggia al termine della segreteria del Pd - noi abbiamo un obbligo che è quello di cercare di rispondere alla crisi socio-economica del Paese, alcuni provvedimenti stanno facendo pur in una situazione di difficoltà».

«Lo stesso vale per le riforme costituzionali - ha aggiunto - ci siamo dati 18 mesi di tempo per fare la verifica che le cose siano avviate e possano essere portate a compimento. Nel dispositivo che è stato votato sia durante la fiducia al Governo letta che durante il voto sulla mozione per le riforme i temi sono ben chiari e definiti e la giustizia non c'è», ha aggiunto. Riferendosi nello specifico all'emendamento presentato dal Pdl e alla ipotesi che il Pd possa votarlo, Zoggia ha aggiunto che «i gruppi valuteranno assieme al segretario, ma io ricordo quello che è l'impegno che ci siamo assunti nei confronti della maggioranza e nei confronti del Paese».

«L'attuale sistema previsto dal titolo IV della Costituzione disegna un architrave che garantisce l'autonomia della giurisdizione: è un principio che non va toccato, perchè è garanzia per il cittadino». A rilevarlo è il presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli, commentando l'emendamento presentato dal Pdl che vorrebbe inserire tra le riforme costituzionali anche la materia riguardante la magistratura. 

1 commento:

Unknown ha detto...

Noi siamo sempre con i giudici.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...