lunedì 24 giugno 2013

Stanno implodendo. Ma come può una persona normale stere in una setta come questa?


PARTITI

M5s, Zaccagnini lascia il gruppo della Camera

Il deputato grillino: «Stanco di combattere. C'è un clima irrespirabile».

Un altro parlamentare in fuga dal Movimento 5 stelle, e proprio nel giorno in cui Piccitto . A lasciare il gruppo della Camera, per passare al Misto, il 24 giugno è stato Adriano Zaccagnini, uno dei più inclini al dialogo con il Partito democratico.
«Non mi sento più a mio agio, c'è un clima irrespirabile. Non ho più la forza di continuare a combattere da dentro una guerra che non ha senso».
«STRATEGIA CALATA DALL'ALTO». La fiducia nella causa ormai non c'è più: «Non è un partito aziendalista ma un movimento aziendalista in cui la strategia politica è calata dall'alto. D'altronde dopo 20 anni di berlusconismo, non poteva che nascere un Berlusconi 2.0».
Il problema, però, per Zaccagnini, non è Grillo: «Non l'ho sentito. Il problema non è lui ma l'approccio aziendalista. A lui riconosco il merito del progetto, il problema è lo staff che non ha un approccio politico ma aziendale».
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l'espulsione di Adele Gambaro. «Sottoscrivo quello che ha detto la senatrice De Pin. Non accetto di stare in un movimento che epura solo perché una persona la pensa in modo diverso. Volevo lasciare già venerdì ma mi hanno detto di aspettare l'esito delle elezioni amministrative e così ho fatto».
«CONTINUERÒ A RESTITUIRE I SOLDI». La decisione, ha assicurato, non ha  niente a che fare con la questione della diaria: «Questa mattina mi è arrivato l'Iban ed ho già provveduto a restituire i soldi: 8.500 euro per due mesi e mezzo. Continuerò a farlo ma non credo di destinare i fondi all'abbattimento del debito pubblico, un'idea discutibile quando si sta parlando di una rinegoziazione».
Ma le diarie continuano a tenere banco dentro il Movimento: «Ora che la gogna mediatica rischia di ritorcersi contro i talebani stessi, lo staff della comunicazione ha pensato bene di fare una pausa dopo settimane di stillicidio. Si giocano la subdola carta della restituzione delle diarie. L'unica che riusciranno a rimestare a loro vantaggio. Tuttavia non c'è volontà di pacificare, è solo tattica. La strategia è quella di sbarazzarsi delle 'mele marce' e degli indesiderati».
«MOBBING COME IN AZIENDA». Niente di nuovo, secondo Zaccagnini: «Non c'è nulla di cui meravigliarsi. In un contesto aziendale funziona così: c'è il mobbing c'è l'alienazione frustante inflitta per portare le persone a non poter lavorare serenamente. Sono comunque i vertici aziendali a dettare le permanenze e i distaccamenti. E in un clima del genere si fa fatica ad esprimere il proprio dissenso, si ha timore e paura».
Lunedì, 24 Giugno 2013

1 commento:

Unknown ha detto...

Andiao con il prossimo.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...