Liberi cittadini contro il regime partitocratico, i privilegi della casta sindacale della triplice, la dittatura grillina e leghista, la casta dei giornalisti
martedì 25 giugno 2013
Il vero problema é un partito/movimento berlusconiano. Berlusconi aveva le TV e Grillo ha la rete.
Beppe Grillo è il problema del MoVimento 5 Stelle?
di Valentina Spotti - 25/06/2013 - Emorragia di parlamentari, consiglieri regionali che accusano il Semplice Portavoce
0
Annunci Google EASY MEALS FROM BERTOLLI
Enjoy a Delicious & Easy To Make Meal, From Our Kitchen To Yours!
www.VillaBertolli.com/Meals
Dopo il “caso Gambaro” il MoVimento 5 Stelle non è più lo stesso. Paola De Pin e Adriano Zaccagnini hanno detto addio, Paola Pinna (che pure è stata salvata dall’epurazione) e Alessio Tacconi per il momento resistono, ma non nascondono il proprio disagio. E mentre continuano le polemiche per il nuovo diktat di Beppre Grillo che ha bacchettato Marcello De Vito circa l’opportunità di accettare la proposta di “apertura” dal sindaco di Roma Ignazio Marino, qualcuno se ne va sbattendo la porta anche dalle amministrazioni locali.
Adriano Zaccagnini
“CLIMA IRRESPIRABILE” - “Non mi sento più a mio agio, non riesco a lavorare serenamente. C’è un clima irrespirabile, non ho la forza di continuare a combattere da dentro una guerra intestina che non ha senso”. – così Adriano Zaccagnini, ieri pomeriggio, ha detto addio al M5S per passare al Gruppo Misto della Camera, lamentando “l’aziendalismo” su cui si fonda il movimento, dove “la strategia politica è calata dall’alto”, e che sembra l’espressione di un “berlusconismo 2.0″ che lascia insoddisfatto il deputato. E, qualche giorno prima, anche Paola De Pin ha detto addio, puntando il dito contro la “gogna mediatica” a cui è stata costretta la senatrice Gambaro: “Sono arrivata a un punto di esasperazione che mi ha fatto dire basta. Non accetto che si metta la gente così alla berlina”.
QUELLI CHE “È SOLO QUESTIONE DI TEMPO” - Ma Zaccagnini e De Pin potrebbero presto ricevere la compagnia di altri due prossimi profughi: questa mattina il Corriere della Sera ha fatto l’appello di coloro per cui “sarebbe solo questione di tempo”: tra questi Alessio Tacconi, che a quanto pare non ha digerito la faccenda della diaria e Paola Pinna, che è stata graziata dall’espulsione dopo la faccenda dell’intervista a Piazza Pulita ma che ormai sarebbe sul piede di partenza. E poi ci sono le critiche di Ivan Catalano che la spara in alto: “Basta dire Grillo e Casaleggio e diventiamo peggio di CL”.
LEGGI ANCHE: Adriano Zaccagnini e il MoVimento 5 Stelle: altri due fuori a breve?
DE VITO E “LE REGOLE DEL M5S” - Insomma, il MoVimento 5 Stelle perde pezzi e più di una voce mormora apertamente contro Beppe Grillo, specialmente dopo il “niet” circa la possibilità di accettare la proposta che Ignazio Marino ha fatto al MoVimento 5 Stelle di Roma: proporre un proprio nome a cui affidare un assessorato all’interno del Comune di Roma. Marcello De Vito, ex-candidato sindaco per il Campidoglio, ha avviato una consultazione online per selezionare il candidato ideale da sottoporre a Marino, ma prima ancora che la votazione si fosse conclusa il Semplice Portavoce tuona dal suo blog contro De Vito e lo invita a “ricordare le regole del M5S”, che non prevedono alleanze con altri partiti né votazioni che non vedano il coinvolgimento di tutta la base del MoVimento. In realtà, la “base” non l’ha presa bene: anche sul blog sono apparsi commenti di chi dice che “non possiamo essere sempre contro a priori” e anche aperte contestazioni: l’impressione è che il MoVimento stia semplicemente rifiutandosi di sporcarsi le mani e di lavorare su fatti concreti.
“CI VUOLE COME NUMERI E NON COME PERSONE” - E ad andarsene non sono solo i parlamentari: Daniele Berti, consigliere comunale di Legnano, decide di lasciare il MoVimento e il suo posto da consigliere non prima di aver accusato Grillo di essere “la brace” in un sistema dove i partito sono “la padella”. Berti, già noto per la sua veemenza fin dai tempi delle Quirinarie, non le manda a dire e promette di raccontare “le dinamiche di un’illusione scambiata per rivoluzione”, guidata da un “capo che vuole averci come numeri e non come persone”. E conclude: “No Beppe, ci prendi continuamente in giro perché sai che siamo un popolo di creduloni”. Che Adele Gambaro ci abbia davvero visto lungo? Beppe Grillo è diventato il problema del MoVimento 5 Stelle?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
dipocheparole venerdì 27 ottobre 2017 20:42 82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...
-
Da Gianfranco Fini a Paolo Cirino Pomicino: ecco chi sosterrà il fronte trasversale di D'Alema per il No al referendum L'Huffin...
-
Che fine hanno fatto i filobus di Virginia Raggi? Erano nuovi, ecologici e avrebbero fatto bene alla salute dei romani. Così la sind...
-
Non sempre i poeti hanno taciuto. Franco Fortini nel 1994 scrisse: “Berlusconi: non fascismo ma oscura voglia di servitù. Bisogna dire di ...
1 commento:
Ma ritiratevi.
Posta un commento