Rifiuti Roma, nuova contesa tra l’assessora e Ama: "Chiesti altri 30 mila euro"
Oggi il numero uno della società dei rifiuti in commissione bicamerale Ecomafie. È la seconda lite con la municipalizzata dopo quella da 200mila euro sul brevetto del 2011. Paola Muraro è stata chiamata dalla sindaca di Roma Virginia Raggi a svolgere il ruolo di assessore all’Ambiente. Muraro è stata per più di dieci anni consulente dell’Ama, azienda incaricata di raccogliere e smaltire i rifiuti. Per queste consulenze ha incassato in totale più di un milione di euro
ROMA. Non solo i 200 mila euro per il brevetto sulla Frazione organica stabilizzata depositato nel 2011 e per il quale non esisterebbe una singola lettera d’incarico dall’Ama, ma anche 30 mila euro per due pratiche seguite per conto dell’azienda. È il secondo contenzioso aperto da Paola Muraro, assessora all’Ambiente della giunta guidata da Virginia Raggi, proprio con l’Ama, dopo l’ultimo contratto scaduto il 30 giugno scorso. Dalla municipalizzata come consulente lei aveva già ricevuto 115 mila euro previsti da contratto, altri 165 mila aggiuntivi per il suo ruolo nell’arbitrato con il ras dei rifiuti romani Manlio Cerroni. Per quei 200 mila euro all’Ama era arrivata anche una diffida per conto dalla Muraro dallo studio Palladino & Partners lo scorso 26 maggio: l’offerta della controparte è di 30 mila euro, somma che però lei ha ritenuto insufficiente.
Insomma, nel contenzioso puramente economico tra l’assessora e la municipalizzata guidata da Daniele Fortini, lei vorrebbe chiudere la partita con i 290 mila euro già incassati per l’ultimo anno di contratto e la consulenza sull’arbitrato con Cerroni, più altri 230 mila ancora da ottenere.
Tutti elementi che restano sullo sfondo dello scontro tra la giunta 5 stelle della Capitale e l’Ama, tra Muraro e Fortini, e dell’indagine aperta in Procura sulla qualità dei rifiuti dopo il trattamento nella Capitale. E a certificare la corrispondenza tra quanto previsto dalla legge e quanto usciva soprattutto dall’impianto Ama di Rocca Cencia per anni è stata proprio Paola Muraro, le cui dichiarazioni dei redditi fino al 2008 sarebbero state acquisite dagli inquirenti. Intanto ieri il Noe dei carabinieri ha eseguito ulteriori acquisizioni di documenti in Regione e nell’ex Provincia sulle certificazioni firmate dall’attuale esponente della giunta Raggi quando lavorava per Ama. E oggi alle 20 Fortini sarà sentito dalla Commissione bicamerale Ecomafie: il numero uno di Ama parlerà anche del vicepresidente della stessa commissione, il pentastellato Stefano Vignaroli, a cui nella primavera 2014 diede gli elementi per una interrogazione da presentare in Parlamento sull’arbitrato Ama-Cerroni. Interrogazione che però non arriverà mai.
L’assessora prepara la controffensiva con un dossier, dove attaccherà la gestione Fortini, compresi i 945 mila euro di compensi pagati all’avvocato Gianluigi Pellegrino che rappresentò Ama in quell’arbitrato. Domani mattina l’ufficio di Presidenza della Commissione deciderà quando sentire Muraro. E ancora ieri i senatori Idv Alessandra Bencini, Francesco Molinari e Maurizio Romani hanno presentato una interrogazione urgente ai Ministri dell’Ambiente e della Salute, parlando di “evidente conflitto di interessi” tra la nomina ad assessore del Comune di Roma, e la consulenza durata 12 anni in Ama e quella dal 2010
al 2012 alla società Bioman Spa. La Bioman è l’azienda del Friuli che dovrà trattare i rifiuti organici della Capitale se non verrà attivato l’impianto di compostaggio Ama di Rocca Cencia, con un bando già vinto e la Muraro consulente. «La consulenza è stata limitatissima e rivolta allo sviluppo delle procedure sulla qualità della gestione, di cui la dottoressa Muraro è esperta» secondo Fabio Piovesan, ad Bioman.
Insomma, nel contenzioso puramente economico tra l’assessora e la municipalizzata guidata da Daniele Fortini, lei vorrebbe chiudere la partita con i 290 mila euro già incassati per l’ultimo anno di contratto e la consulenza sull’arbitrato con Cerroni, più altri 230 mila ancora da ottenere.
Tutti elementi che restano sullo sfondo dello scontro tra la giunta 5 stelle della Capitale e l’Ama, tra Muraro e Fortini, e dell’indagine aperta in Procura sulla qualità dei rifiuti dopo il trattamento nella Capitale. E a certificare la corrispondenza tra quanto previsto dalla legge e quanto usciva soprattutto dall’impianto Ama di Rocca Cencia per anni è stata proprio Paola Muraro, le cui dichiarazioni dei redditi fino al 2008 sarebbero state acquisite dagli inquirenti. Intanto ieri il Noe dei carabinieri ha eseguito ulteriori acquisizioni di documenti in Regione e nell’ex Provincia sulle certificazioni firmate dall’attuale esponente della giunta Raggi quando lavorava per Ama. E oggi alle 20 Fortini sarà sentito dalla Commissione bicamerale Ecomafie: il numero uno di Ama parlerà anche del vicepresidente della stessa commissione, il pentastellato Stefano Vignaroli, a cui nella primavera 2014 diede gli elementi per una interrogazione da presentare in Parlamento sull’arbitrato Ama-Cerroni. Interrogazione che però non arriverà mai.
L’assessora prepara la controffensiva con un dossier, dove attaccherà la gestione Fortini, compresi i 945 mila euro di compensi pagati all’avvocato Gianluigi Pellegrino che rappresentò Ama in quell’arbitrato. Domani mattina l’ufficio di Presidenza della Commissione deciderà quando sentire Muraro. E ancora ieri i senatori Idv Alessandra Bencini, Francesco Molinari e Maurizio Romani hanno presentato una interrogazione urgente ai Ministri dell’Ambiente e della Salute, parlando di “evidente conflitto di interessi” tra la nomina ad assessore del Comune di Roma, e la consulenza durata 12 anni in Ama e quella dal 2010
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