"Capra", "maestrina" e "bambola gonfiabile": tre anni di insulti a Boldrini, nel mirino di Lega, M5s e giornali di destra
Non ci sono solo gli attacchi di Salvini. Da quando è stata eletta alla guida di Montecitorio, la presidente è vittima di insulti. E sul web si scatena la gogna. La solidarietà di Mattarella
ROMA - Gli ultimi insulti a Laura Boldrini sono targati Lega. "Bambola gonfiabile", oppure peggio: "Va eliminata fisicamente". Una strategia del Carroccio per conquistare titoloni sui giornali e risollevarsi dopo la pessima performance alle ultime elezioni comunali. Questi affondi, però, sono soltanto gli ultimi di una lunghissima serie contro la Presidente della Camera. Finita nel mirino di grillini, leghisti e testate di centrodestra fin dai giorni immediatamente successivi all'elezione alla guida di Montecitorio. E oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con una telefonata a Boldrini ha espresso la propria solidarietà.
Giornale e Libero contro: "Maestrina", "Stendete un velo sulla Boldrini". Correva l'anno 2013. Boldrini sostiene la scelta della Presidenza Rai di non trasmettere Miss Italia. E si becca gli attacchi dei giornali di centrodestra. "Stendete un velo sulla presidente, prima che lei lo imponga a noi", è l'attacco di Libero, che chiede le dimissioni di una Presidente giudicata "faziosa". "Lasci in pace le donne che si spogliano", si legge sul Giornale.
Ma non basta. Nel maggio dello stesso anno Libero se la prende in prima pagina contro "Una presidente impresentabile". E anche il Giornale si dedica di nuovo alla terza carica dello Stato: "La Boldrini 'perdonà i violenti di Sel". Ma si fa notare soprattutto un box che titola così: "Dilettanti allo sbaraglio. Parlamento, peggio della 'maestrinà soltanto i grillini". Interviene anche Alessandro Sallusti, direttore del quotidiano della famiglia Berlusconi. Accusa la Presidente di non aver difeso le deputate del Pdl e conclude: "Da domani Boldrini non ci rompa più i c...".
Grillo e la gogna contro Boldrini. In aula i grillini scelgono come bersaglio politico la Presidente, con toni a volte durissimi. Ma è fuori da Montecitorio che il Movimento si scatena. E' il 2014 e Beppe Grillo posta sul suo profilo Facebook un video girato da un attivista in un'auto, con accanto la sagoma della Presidente. "Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?", è il quesito pronto a scatenare un diluvio di commenti non riferibili per violenza e volgarità, spesso a sfondo sessuale. E ancora, è sempre Grillo a rivolegersi così alla terza carica dello Stato: "La Boldrini, 'nominatà alla Camera per grazia di Vendola, ha un piccolo problema. Non legge le mie dichiarazioni o, cosa più grave, non è in grado di capirle".
Tempo dopo, nel 2015, nell'aula di Montecitorio un battibecco tra il penatasetallato Diego De Lorenzis e Boldrini culmina con un urlo: "Collusa". Il deputato cinquestelle Manlio De Stefano, invece, si sfogò così su Facebook: "Boldrini è uno zombie, una donna senza dignità che parla a un tg senza giornalisti non merita considerazione". Fino alla sortita di Caludio Messora, datata febbraio 2014. "Anche se noi del blog di Grillo fossimo tutti potenziali stupratori, tu non corri nessun rischio!", scrisse l'allora capo della comunicazione del Movimento.
Lega anti-Boldrini. L'ultima è di ieri. "Laura Boldrini va eliminata fisicamente", posta via Facebook la capogruppo leghista in consiglio comunale a Musile di Piave (Venezia) Monica Bars. Una frase che segue di pochi giorni quella pronunciata dal palco di un comizio da Salvini. Il leader del Carroccio indica una bambola gonfiabile sul palco ed esclama: "C'è una sosia della Boldrini qui sul palco. Non so se sia già stata esibita...".
Nell'ottobre del 2015 il parlamentare ravennate della Lega, Gianluca Pini, si rivolge alla Presidente dandogli della "capra". Durante la discussione parlamentare sulle norme sulla cittadinanza, il deputato urla tra l'altro: "Non capisci un c..., vattene, incapace".
Facendo un passo indietro, ottobre del 2014, si rintracciano nuovi attacchi di Salvini: "E' una poverina, mi fa pena e tenerezza. Spero sia presidente della Camera ancora per poco, verrà sommersa da 100 mila persone che protesteranno a Milano per fermare Mare Nostrum". E ancora, nell'aprile del 2015, il segretario del Carroccio torna all'attacco: "E' la peggior presidente della Camera di tutta la storia, razzista nei confronti degli italiani. Mi sembra Obama, che va a fare la pace con Castro e gioca alla guerra con Putin". Poi aggiunge: "E' il nulla fatto donna".
La denuncia. Fin dall'inizio del mandato, Boldrini non deve fare i conti solo con gli insulti della politica, ma anche con le minacce sul web. Già nel maggio del 2013 la Presidente denunciava in un'intervista a Repubblica questo clima irrespirabile, sottolineando: "Quando una donna riveste incarichi pubblici si scatena contro di lei l'aggressione sessista: che sia apparentemente innocua, semplice gossip, o violenta, assume sempre la forma di minaccia sessuale, usa un lessico che parla di umiliazioni e di sottomissioni". Segue la descrizione della situazione che Bodrini è costretta a fronteggiare "Sul tavolo della presidente le pagine in cui uomini con nome e cognome, dati a cui corrispondono persone reali, scrivono 'ti devono linciare, puttana', 'abiti a 30 chilometri da casa mia,
giuro che vengo a trovarti', 'ti ammanetto di chiudo in una stanza buia e ti uso come orinatoio, morirai affogata', 'gli immigrati mettiteli nel letto, troia'. Accanto alla foto della donna sgozzata: 'Per i Boldrini in rete ecco l'Islam in azione'".
Giornale e Libero contro: "Maestrina", "Stendete un velo sulla Boldrini". Correva l'anno 2013. Boldrini sostiene la scelta della Presidenza Rai di non trasmettere Miss Italia. E si becca gli attacchi dei giornali di centrodestra. "Stendete un velo sulla presidente, prima che lei lo imponga a noi", è l'attacco di Libero, che chiede le dimissioni di una Presidente giudicata "faziosa". "Lasci in pace le donne che si spogliano", si legge sul Giornale.
Ma non basta. Nel maggio dello stesso anno Libero se la prende in prima pagina contro "Una presidente impresentabile". E anche il Giornale si dedica di nuovo alla terza carica dello Stato: "La Boldrini 'perdonà i violenti di Sel". Ma si fa notare soprattutto un box che titola così: "Dilettanti allo sbaraglio. Parlamento, peggio della 'maestrinà soltanto i grillini". Interviene anche Alessandro Sallusti, direttore del quotidiano della famiglia Berlusconi. Accusa la Presidente di non aver difeso le deputate del Pdl e conclude: "Da domani Boldrini non ci rompa più i c...".
Grillo e la gogna contro Boldrini. In aula i grillini scelgono come bersaglio politico la Presidente, con toni a volte durissimi. Ma è fuori da Montecitorio che il Movimento si scatena. E' il 2014 e Beppe Grillo posta sul suo profilo Facebook un video girato da un attivista in un'auto, con accanto la sagoma della Presidente. "Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?", è il quesito pronto a scatenare un diluvio di commenti non riferibili per violenza e volgarità, spesso a sfondo sessuale. E ancora, è sempre Grillo a rivolegersi così alla terza carica dello Stato: "La Boldrini, 'nominatà alla Camera per grazia di Vendola, ha un piccolo problema. Non legge le mie dichiarazioni o, cosa più grave, non è in grado di capirle".
Tempo dopo, nel 2015, nell'aula di Montecitorio un battibecco tra il penatasetallato Diego De Lorenzis e Boldrini culmina con un urlo: "Collusa". Il deputato cinquestelle Manlio De Stefano, invece, si sfogò così su Facebook: "Boldrini è uno zombie, una donna senza dignità che parla a un tg senza giornalisti non merita considerazione". Fino alla sortita di Caludio Messora, datata febbraio 2014. "Anche se noi del blog di Grillo fossimo tutti potenziali stupratori, tu non corri nessun rischio!", scrisse l'allora capo della comunicazione del Movimento.
Lega anti-Boldrini. L'ultima è di ieri. "Laura Boldrini va eliminata fisicamente", posta via Facebook la capogruppo leghista in consiglio comunale a Musile di Piave (Venezia) Monica Bars. Una frase che segue di pochi giorni quella pronunciata dal palco di un comizio da Salvini. Il leader del Carroccio indica una bambola gonfiabile sul palco ed esclama: "C'è una sosia della Boldrini qui sul palco. Non so se sia già stata esibita...".
Nell'ottobre del 2015 il parlamentare ravennate della Lega, Gianluca Pini, si rivolge alla Presidente dandogli della "capra". Durante la discussione parlamentare sulle norme sulla cittadinanza, il deputato urla tra l'altro: "Non capisci un c..., vattene, incapace".
Facendo un passo indietro, ottobre del 2014, si rintracciano nuovi attacchi di Salvini: "E' una poverina, mi fa pena e tenerezza. Spero sia presidente della Camera ancora per poco, verrà sommersa da 100 mila persone che protesteranno a Milano per fermare Mare Nostrum". E ancora, nell'aprile del 2015, il segretario del Carroccio torna all'attacco: "E' la peggior presidente della Camera di tutta la storia, razzista nei confronti degli italiani. Mi sembra Obama, che va a fare la pace con Castro e gioca alla guerra con Putin". Poi aggiunge: "E' il nulla fatto donna".
La denuncia. Fin dall'inizio del mandato, Boldrini non deve fare i conti solo con gli insulti della politica, ma anche con le minacce sul web. Già nel maggio del 2013 la Presidente denunciava in un'intervista a Repubblica questo clima irrespirabile, sottolineando: "Quando una donna riveste incarichi pubblici si scatena contro di lei l'aggressione sessista: che sia apparentemente innocua, semplice gossip, o violenta, assume sempre la forma di minaccia sessuale, usa un lessico che parla di umiliazioni e di sottomissioni". Segue la descrizione della situazione che Bodrini è costretta a fronteggiare "Sul tavolo della presidente le pagine in cui uomini con nome e cognome, dati a cui corrispondono persone reali, scrivono 'ti devono linciare, puttana', 'abiti a 30 chilometri da casa mia,
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