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VENEZIA - "Laura Boldrini va eliminata fisicamente". L'attacco frontale al presidente della Camera parte dalla base di Facebook della capogruppo leghista in consiglio comunale a Musile di Piave (Venezia) Monica Bars e provoca un subito terremoto politico dall'onda lunga che dal Veneto finisce sui banchi parlamentari.

Mentre l'avvocato difensore di Bars si affretta a spiegare che "l'affermazione intendeva riferirsi alla rimozione dell'onorevole Boldrini dal suo ruolo politico e niente altro", cinque parlamentari del Pd, Zoggia, Mognato, Murer, Martella e Moretto hanno presentato un'interrogazione al ministro dell'Interno Alfano. Per gli esponenti Dem "le espressioni usate risultano essere andate ben al di là della libertà critica di espressione".

A provocare l'invio della frase incriminata, come indicano i quotidiani locali, la posizione della Boldrini sull'emergenza umanitaria in Turchia. Sulla questione è intervenuto anche il vicepresidente della Regione Veneto il leghista Gianluca Forcolin, già sindaco per nove anni a Musile. "Prendo le distanze da affermazioni forti - ha osservato Forcolin - tuttavia l'onorevole Boldrini dovrebbe essere più equilibrata nelle proprie prese di posizione sull'immigrazione".

Insorge anche Sinistra Italiana: "Ora basta. L'incontinenza di violenza verbale che ogni giorno scaturisce dalle bocche dei leghisti ha superato ogni limite immaginabile", afferma Nicola Fratoianni, "si diano una calmata prima che qualche pazzo prima o poi prenda alla lettera le loro farneticazioni. Per quest'ultimo episodio avvenuto in Veneto contro la presidente della Camera ci auguriamo che la magistratura assuma tutte le decisioni conseguenti del caso. A Laura Boldrini il nostro più affettuoso abbraccio di solidarietà".

Le
parole della Bars arrivano a pochi giorno da quelle del segretario leghista Matteo Salvini che in un comizio aveva paragonato la presidente della Camera a una bambola gonfiabile