Matteo Renzi: "A schiena dritta, nè attacco nè subalterni alle toghe". Denuncia "offensiva mediatica" contro il Governo
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"Ai magistrati diciamo: avete il nostro sostegno e supporto. Siamo dalla vostra parte, ma le sentenze si fanno nei tribunali, quelli da condannare si trovano nei tribunali". Lo afferma il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, tornando a parlare alla scuola di formazione politica del Pd "Classedem" dei magistrati a seguito delle inchieste della Procura di Potenza che, attraverso le intercettazioni, stanno riguardando diversi esponenti del suo Governo, a cominciare da Federica Guidi che ha rassegnato le dimissioni da ministro dello Sviluppo Economico.
"Renzi accusa i pm di Potenza? Ma de che... Renzi fa il tifo, sprona, incoraggia i Pm di Potenza" dice il premier, che nei giorni scorsi era stato protagonista di un botta e risposta con le toghe lucane. "Noi nutriamo profondo rispetto
per la giustizia ma anche della politica: la politica non è una cosa sporca, è una cosa bella e non accetteremo mai di renderla subalterna a niente e nessuno. La magistratura non si accusa, non si segue, si rispetta chiedendo di fare ciò che da secoli deve fare e su cui noi non mettiamo bocca così come la magistratura non mette bocca nel procedimento legislativo. Sarebbe clamorosa invasione di campo se accadesse" prosegue Renzi, sottolineando che "è stata una settimana difficile, c'è stata un'offensiva mediatica, ogni giorno casualmente usciva un nome di un ministro, di un sottosegretario, tutto casuale naturalmente". Una situazione che sta facendo circolare con insistenza la volontà di accelerare sulla revisione del sistema delle intercettazioni.
per la giustizia ma anche della politica: la politica non è una cosa sporca, è una cosa bella e non accetteremo mai di renderla subalterna a niente e nessuno. La magistratura non si accusa, non si segue, si rispetta chiedendo di fare ciò che da secoli deve fare e su cui noi non mettiamo bocca così come la magistratura non mette bocca nel procedimento legislativo. Sarebbe clamorosa invasione di campo se accadesse" prosegue Renzi, sottolineando che "è stata una settimana difficile, c'è stata un'offensiva mediatica, ogni giorno casualmente usciva un nome di un ministro, di un sottosegretario, tutto casuale naturalmente". Una situazione che sta facendo circolare con insistenza la volontà di accelerare sulla revisione del sistema delle intercettazioni.
All'indomani dell'approvazione del Def, il premier è tornato a parlare della situazione dei conti pubblici italiani. "Veniamo da un periodo in cui le cose andavano malissimo, adesso un po' meglio, ma si trovano sui giornali e sui gazzettini dell'opposizione cose che non sono vere. Il Pil dicono che rallenta perché secondo le nostre previsioni è più basso di qualche mese fa, ma se si guardano i numeri, a chi dice che l'economia arranca diciamo che la crescita c'è, si può fare di più, ma questa è la realtà". Quanto al rapporto fra debito e Pil, "tecnicamente il debito è un casino. Il dato di fatto è che il rapporto in questo anno si è sostanzialmente stabilizzato. A chi dice che questo governo non è serio, portate la realtà" dice ai ragazzi di Classedem.
"Non cambiate umore sulla base di quello che scrivono i giornali. Non fatevi influenzare dalle tendenze dei 'social'. Non pensate che la realtà possa essere cambiata da quel principio terribile per cui una cosa diventa vera se ripetuta tante volte", esorta allora il presidente del Consiglio-segretario Dem. "Non è che queste cose non contano ma non permettete loro che vi cambino l'umore. Cercate la verità, che esiste", dice Renzi passando ai temi concreti di quella che non esita a definire "settimana difficile", proprio a causa di una diffusa "offensiva mediatica".
Poi, uno sguardo ai prossimi impegni. Già lunedì tornano le riforme in Parlamento. "Lunedì farò discorso alla Camera per il rush finale sulle riforme" spiega il premier, "siamo solo alla sesta lettura... Questa è mancanza di democrazia e poi c'è il referendum. E cosa fanno le opposizioni? Proveranno a mandarci sotto? No, diranno di non votare perchè non c'è democrazià. Non è chi decide è antidemocratico, è il contrario. Dopo decenni di chiacchiere è arrivata un momento in cui in Italia c'è una classe politica che è pronta a dimostrare che può fare le riforme e poi affida le riforme al voto dei cittadini".
Infine un affondo contro i principali rivali in Parlamento, il Movimento 5 Stelle. "I grillini non sono cattivi, semplicemente non riescono a dire la verità" afferma Renzi, che parla di "operazioni strutturali di falsità" e di un "tentativo strepitoso di
cambiare la realtà" prima di dedicare un pensiero a Gian Roberto Casaleggio: "al fondatore del Movimento 5 Stelle Casaleggio rivolgiamo, se è vero visto che lo abbiamo letto, i nostri auguri di pronta guarigione e gli facciamo in bocca al lupo dal punto di vista umano, ma dal punto di vista politico siamo in dissenso".
cambiare la realtà" prima di dedicare un pensiero a Gian Roberto Casaleggio: "al fondatore del Movimento 5 Stelle Casaleggio rivolgiamo, se è vero visto che lo abbiamo letto, i nostri auguri di pronta guarigione e gli facciamo in bocca al lupo dal punto di vista umano, ma dal punto di vista politico siamo in dissenso".
"Dire, come ha fatto il 5 Stelle Carlo Sibilia, che non c'è differenza tra governo e camorristi "è una cosa enorme così come quella di chi dice che siamo complici e collusi con la mafia, così come quella di chi dice che abbiamo preso soldi dai petrolieri, dall'Eni, che è una società partecipata. E' un bene comune l'Eni. Se la settimana prossima qualcuno va in cassa integrazione e si chiudono dei contratti, lo vediamo l'effetto sull'Eni di polemiche"
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