L'ex ministro di Monti si ritira dalla corsa per Milano e annuncia che voterà Parisi e lo sosterrà con una lista civica. In coalizione con Forza Italia e la Lega, che lo aveva sempre osteggiato. Sic transit gloria mundi
La politica è strana. Può anche succedere che la Lega si ritrovi in campagna elettorale con un ministro dell’odiatissimo (dal Carroccio) governo Monti. È quello che accade a Milano dopo che Corrado Passera, accreditato di un sostanziosissimo 6% nei sondaggi, ha deciso di ritirarsi dalla corsa per sostenere Stefano Parisi, il candidato del centrodestra contro Sala. Passera, che secondo un sondaggio realizzato negli ultimi giorni da Ipr per il Tg3 prenderebbe un 6% dei voti alle amministrative del 5 giugno, sarebbe determinante nella corsa di Parisi che, sempre secondo lo stesso sondaggio si attesterebbe al 34%, due punti sotto l’avversario del centrosinistra Beppe Sala.
E così Passera si ritrovò alleato della Lega
“Sono fortissimamente impegnato nella campagna elettorale di Milano e darò il mio massimo impegno, perché Stefano Parisi diventi sindaco”, ha detto Passera, in conferenza stampa congiunta con il candidato sindaco del centrodestra. Passera ha precisato che presenterà una sua lista civica e che personalmente non si candiderà ma, ha detto, “aiuterò da fuori”. “Ho accettato l’invito di Parisi di rafforzare attraverso la lista civica la componente liberale e indipendente e civica della sua coalizione, che può puntare direttamente a vincere sin da subito – ha detto Passera -. Quello che serve oggi nella coalizione del centrodestra è proprio il rafforzamento della componente di cui siamo portatori. Quello che serve oggi – ha aggiunto – nella coalizione del centrodestra è proprio il rafforzamento della componente di cui siamo portatori”. “Sento il dovere di unire le forze – ha concluso Passera – per il progetto Milano, che è più importante di ognuno di noi. Fortunatamente c’è la persona con cui unire queste forze. E con Parisi c’è comunanza di idee”. Il leader di Italia unica si ritira, dunque, dalla corsa a sindaco di Milano: “Il mio impegno per cambiare Milano – spiega – trova oggi una nuova importante dimensione. Ho infatti accolto l’invito di Stefano Parisi per rafforzare in modo determinante la componente civica e indipendente della sua alleanza e per iniziare a tracciare una nuova strada, partendo proprio da Milano”. E aggiunge: “Se non ci conoscessimo da molti anni con Stefano, il passaggio di oggi non sarebbe avvenuto. È soprattutto per fiducia personale nei suoi confronti che siamo qui”. In dieci mesi “con il mio fantastico comitato – prosegue – siamo riusciti a elaborare, attraverso un lavoro di confronto e coinvolgimento dei cittadini, un insieme di proposte radicali per fare di Milano una vera capitale in Europa e nel mondo. Intorno a queste proposte abbiamo elaborato un consenso notevole per un outsider della politica, oltre il 10% è un risultato di grande soddisfazione. Non basta però per il progetto che vogliamo fare”. Per questo, sottolinea, “abbiamo scelto di valorizzare l’impegno di questi mesi dando vita con Stefano Parisi a una lista civica comune. Se oggi arriva la richiesta di unire le forze è perché siamo una forza, misurabile e rispettata. Il nostro impegno continua, all’interno di un progetto più ampio”.
Strani amici
E quindi, è fatta. Passera va in coalizione con Parisi insieme alla Lega. Nonostante i tanti litigi tra i suoi esponenti (qui vediamo Claudio Borghi e Riccardo Puglisi a In Onda), nonostante il picchetto sotto casa della Fornero di Salvini e la difesa a spada tratta della riforma delle pensioni firmata dall’allora ministro del Lavoro da parte di Italia Unica.
E nonostante Salvini dicesse di Passera “No a chi ha governato con Monti e la Fornero”. Sic transit gloria mundi.
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