Matteo Renzi contro M5s: "Arriveranno processi per le loro accuse squallide"
Matteo Renzi attacca duramente il Movimento 5 stelle nella sua e-news. "Loro pensano - scrive il premier - che basti ridirle perché gli italiani ci credano. Ma non è così: gli italiani sanno riconoscere chi fa teatrini e chi fa politica. Solo che noi dovremo ogni giorno dire e ribadire che quella non è la verità. Dovremo chiedere che quando arriveranno i processi per le loro incredibili e squallide accuse, loro rinuncino alle immunità parlamentari per essere giudicati, da cittadini come amano essere chiamati".
Inchiesta petrolio. Affrontando l'inchiesta su Tempa rossa, Renzi scrive: "Se ci sono dei problemi si fermano i colpevoli, non le opere". "È evidente il tentativo di far passare il messaggio che in politica tutti sono uguali. Ma io resto tenacemente attaccato alla realtà", sottolinea Renzi che aggiunge: "troppo spesso abbiamo bloccato le opere pubbliche e private, lasciando in libertà i responsabili. Con noi al Governo la musica è cambiata".
"Se qualcuno commette reato, va giudicato con sentenze che devono essere giuste e veloci. Ma se ci sono dei problemi si fermano i colpevoli, non le opere. L'Italia è un Paese in cui per molti anni si è preferito dare ascolto ai processi celebrati nei talk-show o su altri media e non nei tribunali. Con il risultato che i colpevoli la sfangano. E le opere si bloccano. Io voglio bloccare i ladri, non le opere", scrive il presidente del Consiglio che sottolinea: "Saremo davvero cambiati quando davanti a un problema si arresta chi è giudicato colpevole, ma non si blocca l'opera. Troppo spesso abbiamo bloccato le opere pubbliche e private, lasciando in libertà i responsabili".
Contestazioni a Bagnoli. A proposito della sua presenza a Napoli per lanciare il progetto di bonifica di Bagnoli, il primo ministro scrive "Se pensano di farci paura, hanno sbagliato destinatari". In tal senso Renzi annuncia per sabato mattina una visita con il ministro Franceschini a Pietrarsa "per parlare di turismo e cultura", e nei prossimi giorni in Regione "a firmare con Enzo De Luca il Patto per la Campania".
"Napoli è un simbolo straordinario - spiega Renzi - E soprattutto lo è Bagnoli. Area bellissima, meravigliosa. Totalmente abbandonata da una politica incapace di decidere. Da una politica maestra nell'arte del rimpallo di responsabilità. Abbiamo deciso di decidere. E visto che il Comune non lo faceva, lo abbiamo fatto noi, nominando un Commissario".
"Ci hanno detto di tutto - prosegue il premier - accusandoci di interessi e mani sulla città. Poi quando hanno visto il progetto si sono dovuti fermare. Non c'è un solo centimetro cubo in più di quanto previsto dal Comune. Anzi ci sono meno case e meno spazi commerciali. C'è invece una sorpresa per gli addetti ai lavori, una sorpresa che tuttavia io ritengo un atto dovuto: eliminiamo la colmata", vale a dire i rifiuti della vecchia acciaieria Italisider. La bonifica dell'area infatti "per noi è una priorità. E lo Stato c'è. Perché se riparte Bagnoli, riparte Napoli e riparte il Mezzogiorno".
Renzi critica quindi la manifestazione contro l'iniziativa del governo. "Assessori comunali sono scesi in piazza con i manifestanti invitandomi a non entrare in questa città: come immaginate - conoscendomi - sono andato a Napoli ancora più volentieri: ho allungato il programma, aumentato gli impegni".
"Per cultura politica e senso di legalità - osserva poi Renzi - se viene un rappresentante delle Istituzioni non si accoglie con sassi e bottiglie di vetro: anzi, lasciatemi dare il mio abbraccio affettuoso e solidale agli agenti di polizia che sono stati lievemente feriti negli scontri" "La maggioranza degli italiani lavora, non urla - conclude Renzi - E chi lavora vuole che la politica finalmente faccia qualcosa, anziché discorsi".
Banda larga. "Bisogna anche sbloccare il futuro. Per questo abbiamo presentato il progetto Banda Ultra Larga di Enel. Enel è una grande azienda italiana leader nelle energie, rinnovabili e non. Essendo al top della tecnologia ha deciso di investire nel modello più avanzato al mondo dei contatori digitali. E questo permetterà di collegare la diffusione di una rete ad altissima velocità con connessioni molto potenti. Il progetto di Enel è solo uno dei tanti progetti, io mi auguro che sia replicato anche all'estero. E siamo pronti a incoraggiare quelli di tutti gli altri". Lo scrive, nella sua enews settimanale, il premier Matteo Renzi soffermandosi sul progetto sulla banda larga presentato ieri a Palazzo Chigi.
"Ma nel frattempo qualcosa si muove in questo settore. E le prime cinque città scelte hanno sindaci, capaci, di colore politico diverso: Perugia, Bari, Catania, Cagliari, Venezia. Sbloccare l'Italia significa anche restituire al Paese un futuro degno di ciò che siamo. Costi quel che costi, lo faremo", conclude.
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