domenica 3 aprile 2016

Il M5S e quegli interventi in Aula… che portano tanti soldini

M5S
Un momento della protesta con cartelli con croce dei deputati M5S alla Camera durante il voto finale sul Decreto-Legge ''Sblocca Italia'', Roma, 30 ottobre 2014. ANSA/GIUSEPPE LAMI
Sempre più chiaro ciò che pensano i Cinquestelle del Parlamento: non un luogo per fare le leggi, ma un set televisivo per la loro propaganda
 
Oggi vi racconto una cosa interessante che avviene tutti i giorni in aula a Montecitorio.
A prescindere dall’argomento che stiamo trattando, sia esso il made in Italy, una mozione sui cibi biologici, la riforma del processo penale, ad un certo punto assistiamo ad una mezz’oretta di interventi dei grillini più in vista (Di Battista, Sibilia, Fico, Ruocco o capogruppo di turno) che insultano il Governo, o il Pd, facendo interventi scollegati con il tema, su temi di cronaca o presunti tali, a volte con l’ausilio di cartelli o simili.
Ormai non ci facciamo più caso, ma credo che su questo il mio gruppo sbagli. Quello che fanno questi signori utilizzando il loro ruolo di parlamentari della Repubblica può essere chiamato in gergo “minutaggio“.
In pratica utilizzano il contesto della Camera, le riprese fatte dalla Camera dei Deputati e pagate da voi per fare piccoli video di propaganda, ammantati da credibilità (in fondo sono fatti in parlamento!) che poco dopo vengono pubblicati sul canale YouTube del M5S oppure sul blog di Beppe Grillo o su uno dei loro siti satellite (la Cosa, Tze Tze ecc) con titoli come: “Di Battista devasta Renzi sulle banche!, oppure “Non crederete mai a quello che è successo oggi alla Camera!” e poi un invito a cliccare sul video. Spesso dopo che cliccate su questi video parte un banner o una pubblicità che porta tanti soldini al possessore del sito o dell’account YouTube.
Ecco in pratica usano il Parlamento non come un luogo per fare le leggi, ma come un set televisivo per fare propaganda tramite i canali istituzionali. Io non so se questo sia conflitto di interessi, so sicuramente che a me fa schifo.

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