I Cinquestelle occupano le tv. Come un Berlusconi qualsiasi
Ancora ce la ricordiamo la bolognese Federica Salsi, la grillina che venne espulsa, fra le prime vittime del Terrore grillino
Vi ricordate Berlusconi quando negli ultimi giorni di campagna elettorale assaltava tutte le televisioni pubbliche e private? Bene, oggi le differenze sono due: non siamo alla fine di una campagna elettorale e al posto del vecchio Silvione c’è il Movimento Cinquestelle. Ma è la stessa roba. Vediamo un po’ (e scusate se c’è qualche dimenticanza): lunedì il duo Dibba-Di Maio, con annessi supporter plaudenti a far da corona, a Piazzapulita. Martedì, Chiara Appendino a DiMartedì, Di Battista a Ballarò e Di Maio ancora a DiMartedì. Ieri l’avvocato Virginia Raggi da Lilli Gruber, una lunga intervista a Beppe Grillo alla Gabbia e in mattinata Danilo Toninelli a Omnibus.
“È la stampa, bellezza – diceva Humphrey Bogart ne L’ultima minaccia – e tu non puoi farci niente”. Benissimo, giustissimo. Però noi eravamo rimasti indietro, a quando Grillo non era Bogart e i suoi adepti schifavano i talk e le interviste, e la tv era considerata un’arma in mano ai potenti, naturalmente manovrati dal Pd, una cosa ributtante, una trappola contro il popolo, uno strumento affossa-democrazia. Ancora ce la ricordiamo la bolognese Federica Salsi, la grillina che venne espulsa (fra le prime vittime del Terrore grillino) per essere andata in televisione, cioè per aver infranto il patto di sangue ideato dal comico genovese.
Sono passati tre anni ma vale la pena di rileggere quello che lei disse all’epoca del fattaccio: “All’inizio eravamo persone normali che volevano cambiare la politica e fare qualcosa di buono per la propria città, poi con l’evolversi delle ingenuità e delle manipolazioni via web sono nati gli appetiti, la fame di emergere dei singoli, la voglia di essere famosi ed è venuto fuori il peggio. Il Movimento 5 Stelle è diventato una macchina per il consenso di due sole persone, Grillo e Casaleggio”.
Attualissimo, no? Ma quella era l’epoca del casaleggismo spinto, quello sulfureo e metafisico che miracolosamente si intrecciava con la pratica rozza del vaffanculo grillesco: tempi eroici, l’età dell’innocenza a cinque stelle, l’epoca dell’assalto al cielo e dell’apertura delle scatolette di tonno. Ma ora è diverso. Adesso il Movimento si comporta esattamente come tutti i partiti, in particolare come i partiti peggiori: occupano le tv, lo fanno con arroganza e preferibilmente senza contraddittorio ma con la claque alle spalle, sparano slogan a ripetizione preferibilmente dando sulla voce degli interlocutori.
Nella trasformazione da duri e puri in politicanti di professione sta la novità – e in un certo senso il dramma – di un Movimento che si è fatto partito e ha smarrito ogni caratteristica di purezza, vera o presunta che fosse quella delle origini. Resta dunque l’occupazione degli spazi tv, la bramosia del potere, i giochetti di sponda con i Salvini di turno, oltre al tornaconto, di vario tipo, della Casaleggio Associati e dell’attore Beppe Grillo presto in tournée nelle nostre città e dunque sin d’ora attento al box office. Va tutto bene – intendiamoci – ma l’innocenza questi l’hanno persa, e per sempre.
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