Il presidente Napolitano riceve al Quirinale le alte cariche dello Stato per il tradizionale scambio di auguri. C'è anche il neo segretario del pd Matteo Renzi. Nel salone degli arazzi il governo al gran completo con tutti i ministri e il premier Enrico Letta. Accanto al capo dello stato anche i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso.
Giorgio Napolitano torna a parlare della sua rielezione e del modo in cui fu invitato dalle forze politiche a dare disponibilità per un nuovo mandato. "Non c'è tentativo di spudorato rovesciamento della verità che possa oscurare quel mio atteggiamento - afferma il Capo dello Stato - o far dimenticare la pressante sollecitazione che venne a me rivolta da opposte forze politiche partecipi di una drammatica condizione di impotenza politica a eleggere il mio successore".
E io doverosamente - sottolinea Napolitano - non mancherò di rendere nota ogni mia ulteriore valutazione della sostenibilità, in termini istituzionali e personali, dell'alto e gravoso incarico affidatomi".
Napolitano nel suo discorso chiede "massima attenzione" a coloro che vivono nel "disagio" e che "può farsi coinvolgere in proteste violente, in uno sterile moto di opposizione totale" Bisogna accompagnare "al massimo rispetto della legge l'attenzione a tutte le cause di malessere sociale".
In un passaggio del suo discorso il presidente della Repubblica chiarisce come: "Le sorti del governo poggiano soltanto sulle sue forze e sono legate solo ai rapporti di fiducia con la sua maggioranza". e precisa: "È nel pieno rispetto dell'autonoma responsabilità del governo che il capo dello stato interviene in spirito di cooperazione e con contributi di riflessione".
Il presidente della Repubblica fa poi un "forte appello" a Forza Italia che è uscita dalla maggioranza perchè "quella rottura non comporti" l'addio al "disegno di riforme costituzionali sulle quali sono state messe le premesse con la commissione presieduta dal ministro Quagliariello. Sarebbe dissennato buttar via quel prezioso telaio propositivo".
Il capo dello Stato ha poi parlato della condanna definitiva di Berlusconi. Secondo Napolitano il Cav può certamente tentare la strada di possibili procedimenti di revisione" o ricorsi "in sede europea", ma questo "non autorizza a evocare immaginari colpi di stato e oscuri disegni cui non sarebbero state estranee le più alte istituzioni di garanzia".