Il grande regalo che Mélenchon ha già fatto a Marine
Il leader di France Insoumise dà l’idea di mettere sullo stesso piano il liberale e la reazionaria
Se la sera di domenica 23 Jean-Luc Mélenchon avesse dichiarato il suo appoggio al ballottaggio a Emmanuel Macron, quest’ultimo avrebbe avuto la vittoria in tasca. Si avrebbe avuto la certezza che Marine Le Pen non sarebbe entrata all’Eliseo.
Invece Marine ringrazia. Soprattutto perché il mancato endorsement democratico di Mélenchon suona come una via libera a quegli elettori antisistema – che sono una bella porzione del 19% raccolto da France Insoumise – che preferiscono la candidata reazionaria e antieuropea al leader di “En March!”.
Mélenchon finge di non capire come funziona il doppio turno. Di non sapere che la logica del ballottaggio risiede esattamente nel preferire il meno distante. Dovrebbe anche sapere che tirarsi fuori dalla contesa decisiva può non essere una mossa azzeccata, perché gli pregiudica qualunque possibilità di negoziazione futura con Macron (se sarà il vincitore, come tutti prevedono) condannandolo a un isolamento estremistico che solitamente alla lunga è più un problema che un’opportunità.
Giustamente, stamane a Omnibus su La7 Enrico Letta ha criticato la reazione di Mélenchon alla sua esclusione dal ballottaggio (“Se l’è presa col mondo”); e nei giorni scorsi persino un uomo politicamente affine come Stefano Fassina lo ha invitato a “schierarsi contro la destra xenofoba”.
Ecco, in questa differenza fra il capo di France Insoumise e l’esponente di Sinistra Italiana si intravede l’antica distinzione fra chi, tutto sommato, mette sullo stesso piano liberali e reazionari e chi al contrario fa politica per sconfiggere questi ultimi. Una distinzione che è venuta fuori anche nella sinistra-sinistra francese, tanto è vero che il piccolo partito comunista ha dato indicazione di votare Macron. In pratica, la storica differenza fra trotzkisti-anarchici e comunisti che tanto male ha fatto nel Novecento.
Mélenchon invece ha indetto una sorta di referendum online (evidentemente Grillo fa scuola persino fra i vecchi trotzkisti) chiedendo se si intende votare scheda bianca o nulla, se ci si vuole astenere, se si vuole votare per Macron. Come se l’esito di queste opzioni fosse lo stesso. Appunto, Marine Le Pen ringrazia.
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