Saviano sfida il M5S: eccomi, non temo lo squadrismo digitale
Scambio di tweet tra lo scrittore e Carlo Ruocco. Si parla ancora della classifica diffusa da Reporters Sans Frontieres
Si moltiplicano gli scontri tra Roberto Saviano e il M5S. Dopo il botta e risposta tra lo scrittore e il vicepresidente della camera Luigi Di Maio sul caso delle Ong e dei barconi definiti dal pentastellato come taxi, oggi è la volta del rapporto diffuso da Reporters Sans Frontieres (RSF), l’organizzazione con base in Francia che vigila sullo stato dell’informazione.
Nel rapporto si leggeva che nonostante l’Italia fosse risalita nella classifica “sei giornalisti italiani sono ancora sotto la protezione della polizia a causa delle minacce alla morte, soprattutto della mafia o di gruppi fondamentalisti”.
“Il livello di violenza contro i giornalisti (tra cui l’intimidazione verbale e fisica e le minacce) è allarmante – spiegava il rapporto – soprattutto perché i politici come Beppe Grillo del Movimento Cinque Stelle non esitano a esporre pubblicamente i giornalisti che non amano. Anche i giornalisti si sentono sotto pressione dai politici e sempre più optano per censurare se stessi”.
Ieri c’è stata la risposta piccata di Grillo che per anni ha citato la classifica, salvo poi metterla in dubbio quando la critica lo ha raggiunto personalmente. E oggi a proseguire l’opera di delegittimazione è arrivata anche la deputata pentastellata Carla Ruocco che ha cinguettato: “Avete visto chi sono i 2 membri italiani del Consiglio emerito di #RSF? Due “amici” del #M5S: #Scalfari e #Saviano“. Immediata è stata la replica del giornalista che si è detto pronto ad affrontare lo “squadrismo digitale”.
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