«So che ci stanno lavorando gli uffici comunali. Non so dire se siano semplicemente lenti o forse riottosi, magari non gli sto simpatico»
L’avvocato Luca Lanzalone, incaricato dalla sindaca di Roma Virginia Raggi per seguire il progetto dello Stadio della A.S. Roma a Tor di Valle, parla oggi con il Messaggero sul tema e sul suo compenso, che sarà, come da indiscrezioni, di 30mila euro.
Quando firmerà il contratto? Da quella mail è passato un mese…
«Che dire? So che ci stanno lavorando gli uffici comunali ed effettivamente ci stanno mettendo molto. Non so dire se siano semplicemente lenti o forse riottosi, magari non gli sto simpatico. Io di certo ho fatto il mio, presentando un preventivo da 30mila euro».Le opposizioni l’attaccano, dicendo che lei tratta per conto del Comune senza nessun accordo ufficiale.
«Ma no, finora ho solo assistito i rappresentanti della giunta nelle riunioni con i privati. Certo, ora il rapporto deve essere formalizzato. Anche perché all’inizio qualche ritardo poteva essere comprensibile, considerato che l’assessore competente si era dimesso, ma ora…».Perché,secondo lei, Paolo Berdini ha smentito di avere avviato l’iter per la sua collaborazione, come ha detto la sindaca?
«So che avrebbe dovuto farlo, ma è anche vero che si è dimesso pochi giorni dopo la mia mail».Parliamo del progetto. A due settimane dall’accordo, non ci sono ancora documenti. Quando verranno consegnati i progetti preliminari?
«I proponenti si sono impegnati a dare i rendering mercoledì, questo servirà al Comune per riscrivere la delibera».
Lanzalone era stato oggetto di un’interrogazione presentata da Michela Di Biase del Partito Democratico in Assemblea Capitolina durante la settimana. Proprio due giorni fa, presentando il sostituto di Paolo Berdini, la sindaca aveva assicurato che «Lanzalone non farà parte dello staff di Luca Montuori». E quindi farà il consulente dell’assessorato che lo affiancherà nella vicenda Tor di Valle. Lanzalone, un paio di settimane fa, con una lettera al capo dell’avvocatura Carlo Sportelli, aveva avanzato uno “schema di convenzione” proprio con l’avvocatura capitolina. Ricevendo dagli uffici un rifiuto. Perché (il senso della risposta di Sportelli) Lanzalone non era stato chiamato ad occuparsi di un contenzioso e dunque sarebbe stato più opportuno farsi inquadrare dal gabinetto della sindaca.
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