mercoledì 8 marzo 2017

Nasce il manifesto di Federico Pizzarotti, quell'"Effetto" per creare una nuova forza politica "che non aggreghi la qualunque come M5s"

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PIZZAROTTI
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Niente cinque stelle appuntite, ma un nodo che lega esperienze. Chissà, magari anche quella di tutti gli ex grillini cacciati e delusi, dei piccoli sindaci "civici", degli scontenti di sinistra stufi delle scissioni Pd o di segreti ammiratori di destra.
Da Parma Federico Pizzarotti proverà a legarli davvero: oggi ha presentato il suo "Effetto Parma", simbolo e nome della lista con cui si ricandiderà lontano dalle bandiere del MoVimento, ma l'obiettivo va oltre, ovvero a una nuova forza politica a livello nazionale che aggreghi "in maniera inclusiva e non divisiva", che operi sui territori in modo "federale" e che a differenza di M5s - stoccata a Grillo - "sia una rete non virtuale ma concreta".
Dell'Effetto, quel nome scelto anche dagli ex consiglieri grillini di Genova, si era già parlato: il passo avanti è la realizzazione di un manifesto che Federico Pizzarotti e i suoi sottopongono a chiunque rispetti gli stessi valori. Si chiama "La Politica Ideale" ed è un A4 contenente pochi punti, per ora, ma che a quanto pare piacciono già ad alcuni parlamentari romani che hanno iniziato a telefonare al nord. 
Oltre a Genova, Parma, Alessandria, La Spezia e altre città che osservano da vicino questo progetto Pizzarotti apre le porte "a chi vuole costruire qualcosa per il futuro. Noi proveremo a fare da vivaio, a connettere idee. Ma non saremo come M5s che ha provato ad aggregare tutti, imbarcando la qualunque, noi ci mettiamo a disposizione solo di chi si rispecchia in questo manifesto".
Per ora il manifesto è composto da poche righe su politica "come servizio civile", sostenibilità, operato in stile modello federalista europeo, cittadini al centro, politica laica e vari passaggi su come unire idee ed ideali. 
"Da qui - dice Pizzarotti seduto al centro di una casetta ecosostenibile - parte una nuova strada per aggregare e condividere. Non so dove porterà ma i nostri obiettivi sono chiari: prima Parma e poi, con gli altri che sposeranno le nostre idee, vedremo di creare qualcosa di più grande".
Punta in alto Pizzarotti, gli chiediamo se non ci sia il rischio che questo nuovo "partito" sia troppo incentrato su di lui. "Macchè, il manifesto lo hanno scritto i miei collaboratori insieme a tutti quelli che condividevano. Lavoriamo di squadra, per i cittadini. Io posso essere visto come il frontman, capisco, ma se la mia visibilità può aiutare piccoli sindaci civici o altre persone, è un bene". Quasi come se facesse da "megafono", un po' come fu Grillo. "No no, io non l'ho detto" chiosa sorridendo. 
IL MANIFESTO

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