Cristian Movio, 36 anni, e Luca Scatà (29), gli agenti che hanno ucciso Anis Amri, l’uomo che alla guida di un camion a Berlino aveva ucciso 12 persone ferendone 55 prima di fuggire in Italia, non riceveranno alcuna onorificenza in Germania. Perché i loro profili facebook e Instagram sono pieni di frasi di estrema destra e di foto di Mussolini
Cristian Movio, 36 anni, e Luca Scatà (29), gli agenti che hanno ucciso Anis Amri, l’uomo che alla guida di un camion a Berlino aveva ucciso 12 persone ferendone 55 prima di fuggire in Italia, non riceveranno alcuna onorificenza in Germania. Perché i loro profili facebook e Instagram sono pieni di frasi di estrema destra e di foto di Mussolini.
Ieri, il quotidiano Bild ha rivelato che il governo tedesco stava considerando l’idea di dare una medaglia a Cristian Movio e a Luca Scatà. Ma i due avevano pubblicato una serie di scatti su Facebook e Instagram tali da non far avere dubbi sulle loro origini di estrema destra, come ricorda il Corriere:
Scatà – 29 anni, l’agente che ha sparato ad Amri – aveva mostrato su Istagram una sua fotografia in cui fa il saluto romano (mentre indossa una maglia con la bandiera britannica, curiosamente); una fotografia di Mussolini dove definiva il Duce «tradito» e i traditori «infami»; e un post scritto in occasione di un 25 aprile nel quale diceva che non avrebbe festeggiato perché lui è «dalla parte di quella Italia, di quegli italiani, che non tradirono e non si arresero». Movio – 36 anni, il poliziotto ferito da un colpo sparato da Amri – pare invece che condividesse su Facebook post tratti da siti razzisti e anti-immigrati, in più avrebbe pubblicato la fotografia di una bottiglia di Coca-Cola, quelle con i nomi propri sull’etichetta, con la scritta Adolf (il nome meno apprezzato in Germania). Stephan Mayer, un esperto di affari interni della Csu (il partito gemello bavarese della Cdu di Merkel), ha commentato che «la decisione del governo federale di non dare un’onorificenza a questi due poliziotti è assolutamente corretta a causa della loro ovvia attitudine neofascista».
Di qui la decisione della Germania:
La questione vera è che non le hanno tenute per se stessi ma le hanno rese pubbliche sui social network. Anche qui, in fondo, niente di straordinario se non fosse che Scatà e Movio sono membri delle forze dell’ordine. E che la pubblicazione di loro opinioni estreme possa dare l’idea che certi poliziotti non sono sereni quando affrontano alcune delle questioni di ordine pubblico più delicate del momento, per esempio quelle che riguardano gli immigrati. Più in generale, anche la reputazione della Polizia può subirne un danno. Per non prendere nessun rischio, i tedeschi hanno comprensibilmente rinunciato a rendere loro onore. Peccato ma inevitabile.
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