Almaviva chiude a Roma: 1666 lavoratori licenziati
Fallita la mediazione, Bellanova: “Rsu hanno determinato perdita 1.666 posti”
Alla fine l’epilogo per i 1666 lavoratori del call center romano di Almaviva è stato il peggiore possibile. Oggi è fallito l’ultimo tentativo messo in campo dal Ministero dello Sviluppo economico per provare a salvare i posti di lavoro delle 1666 persone impiegate a Roma.
La trattativa è stata lunga e molto difficile, con il viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova impegnata in prima persona per salvare il posto ai 2511 lavoratori dei call center di Roma e Napoli. Il 22 dicembre dopo mesi di trattative che non hanno portato ad alcuna intesa tra le parti, è stata avanzata dal ministro Carlo Calenda e dalla viceministro Bellanova una proposta di accordo per cercare di evitare il licenziamento e la chiusura delle sedi di Roma e Napoli.
In sintesi, l’accordo prevede la prosecuzione della procedura di mobilità in corso fino al 31 marzo 2017. In questo lasso di tempo i lavoratori sono protetti con la cassa integrazione e le parti avvieranno un confronto per recuperare efficienza e produttività. Andranno inoltre individuate le modalità per ridurre temporaneamente il costo del lavoro e per il miglioramento della performance dei lavoratori. I suddetti punti richiamano, del resto, l’accordo firmato a maggio da azienda e sindacati e rimasto poi inapplicato.
La proposta ministeriale, arrivata dopo la proposta di lodo non negoziabile rifiutata in precedenza, è stata accettata dai segretari generali dei sindacati confederali, Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo e Francesco Paolo Capone, che hanno posto come condizione la “costante e fattiva presenza del ministero”. Anche l’azienda ha dato il proprio via libera “condividendo finalità e linee guida della proposta”. Tuttavia i 13 delegati della Rsu della sede di Roma non hanno accettato la proposta come invece fatto dai colleghi di Napoli.
Dopo questo stop il ministero ha provato a riallacciare le trattative, ma nel pomeriggio di oggi è arrivato lo stop definitivo dall’azienda. Ha espresso ai microfoni di RaiNews24 amarezza Teresa Bellanova: “Le Rsu hanno ritenuto quell’accordo inaccettabile e quindi hanno determinato la perdita di lavoro di oltre 1.600 persone”. Rimane in piedi, ha proseguito Bellanova, la trattativa su Napoli: “Si avvierà un confronto che spero proficuo per la stabilizzazione di quei posti di lavoro”.
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