giovedì 29 dicembre 2016

Vedrete che Raggi fa il miracolo. Farà riaprire il call center come ha fatto assumere le maestre d'asilo (assunto per effetto di un provvedimento del governo). Viva il populismo italiano!!!!!!

Almaviva chiude a Roma: 1666 lavoratori licenziati

Lavoro
Un momento della manifestazione dei lavoratori di ''Almaviva'' davanti al Ministero dello Sviluppo Economico, a Roma, 19 dicembre 2016.    ANSA/GIUSEPPE LAMI
Fallita la mediazione, Bellanova: “Rsu hanno determinato perdita 1.666 posti”
 
Alla fine l’epilogo per i 1666 lavoratori del call center romano di Almaviva è stato il peggiore possibile. Oggi è fallito l’ultimo tentativo messo in campo dal Ministero dello Sviluppo economico per provare a salvare i posti di lavoro delle 1666 persone impiegate a Roma.
La trattativa è stata lunga e molto difficile, con il viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova impegnata in prima persona per salvare il posto ai 2511 lavoratori dei call center di Roma e Napoli. Il 22 dicembre dopo mesi di trattative che non hanno portato ad alcuna intesa tra le parti, è stata avanzata dal ministro Carlo Calenda e dalla viceministro Bellanova una proposta di accordo per cercare di evitare il licenziamento e la chiusura delle sedi di Roma e Napoli.
In sintesi, l’accordo prevede la prosecuzione della procedura di mobilità in corso fino al 31 marzo 2017. In questo lasso di tempo i lavoratori sono protetti con la cassa integrazione e le parti avvieranno un confronto per recuperare efficienza e produttività. Andranno inoltre individuate le modalità per ridurre temporaneamente il costo del lavoro e per il miglioramento della performance dei lavoratori. I suddetti punti richiamano, del resto, l’accordo firmato a maggio da azienda e sindacati e rimasto poi inapplicato.
La proposta ministeriale, arrivata dopo la proposta di lodo non negoziabile rifiutata in precedenza, è stata accettata dai segretari generali dei sindacati confederali, Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo e Francesco Paolo Capone, che hanno posto come condizione la “costante e fattiva presenza del ministero”. Anche l’azienda ha dato il proprio via libera “condividendo finalità e linee guida della proposta”. Tuttavia i 13 delegati della Rsu della sede di Roma non hanno accettato la proposta come invece fatto dai colleghi di Napoli.
Dopo questo stop il ministero ha provato a riallacciare le trattative, ma nel pomeriggio di oggi è arrivato lo stop definitivo dall’azienda. Ha espresso ai microfoni di RaiNews24 amarezza Teresa Bellanova: “Le Rsu hanno ritenuto quell’accordo inaccettabile e quindi hanno determinato la perdita di lavoro di oltre 1.600 persone”. Rimane in piedi, ha proseguito Bellanova, la trattativa su Napoli: “Si avvierà un confronto che spero proficuo per la stabilizzazione di quei posti di lavoro”.
Le 1666 lettere di licenziamento sono già partite e, per questo, – secondo quanto riferito – per l’azienda sarebbe stato impossibile, per tutta una serie di ostacoli tecnici e giuridici, revocare la procedura. Naturalmente molta la rabbia dei lavoratori che hanno perso il loro posto di lavoro, rabbia che alcune lavoratrici hanno sfogato contestando davanti al ministero dello Sviluppo economico sui rappresentanti sindacali.

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