Atac, a Roma non cambia il servizio per le feste. M5S e Fantasia fanno marcia indietro
Il nuovo accordo tra sindacati e amministrazione lascia invariato il servizio per le festività e cancella le nuove regole che aveva scatenato l’ondata di scioperi
A Roma non passa la linea voluta dal nuovo amministratore unico di Atac, Manuel Fantasia, e il Comune guidato dal Movimento 5 stelle. La festa sarà per tutti, anche per il personale del trasporto pubblico, nonostante l’annuncio fatto nelle scorse settimane di corse a pieno regime per le festività.
Il servizio resta parziale sia a Natale, come per la vigilia, e non ci sarà nessuna corsa notturna il 31 dicembre. Così come era già accaduto in passato. L’unica novità raggiunta tra amministrazione e sindacati è la fascia pomeridiana prevista per oggi 25 dicembre. Sulle tre linee metro, infatti, si potrà viaggiare dalle 8 alle 13 e dalle 16.30 alle 21. Qui gli orari completi.
Le fasce di servizio sono già qualcosa in più rispetto a quello che succede in altre capitali europee. La famigerata rete metropolitana di Londra, per esempio, nel giorno di Natale spegne completamente i motori. A Roma, invece, qualcosa circolerà, anche se la promessa della Raggi era di tutt’altro tenore. A dicembre Fantasia era determinato a usare il pugno di ferro, ma l’immediata sollevazione delle sigle sindacali aveva costretto il comune e l’azienda ad un compromesso che ha portato ad alcune scelte molto discutibili. Se a Natale, infatti, Roma si allinea allo standard europeo e anzi offre più di quanto serva, negli altri giorni il servizio torna ad essere scadente. L’accordo del 20 dicembre, infatti, non solo regola i rapporti per le festività ma mette fine alle sollevazioni sindacali nate circa un anno prima, quando erano aumentate le ore di lavoro settimanali ed era stato introdotto l’uso del badge.
Tutto da dimenticare: il nuovo accordo prevede che i dipendenti potranno lavorare meno ore(736 all’anno) rispetto ai loro colleghi di Milano (1.100) e Napoli (950), non dovranno usare il badge e potranno usufruire di una costosa corsa speciale della metro riservata a chi finisce il turno. Una follia che era stata abolita e che ora viene reintrodotta per un costo annuale di 600mila euro all’anno, scrive il Corriere, e che verrà utilizzata solo da 17 persone al giorno. Una spesa che, per un’azienda già sull’orlo del default, sembra del tutto ingiustificata.
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