La restaurazione dell’Atac a cinquestelle: torna il super-dirigente licenziato
Torna tra i vertici dell’azienda Franco Middei, allontanato da Rettighieri per il suo ruolo negli anni messi sotto osservazione dall’Anac. Esposito: “Vedremo cose che faranno impallidire l’era Alemanno”
Uscito dalla porta, rientra dalla finestra. Franco Middei, superdirigente Atac al quale l’ex direttore generale Marco Rettighieri aveva tolto le deleghe lo scorso febbraio, è stato oggi nominato a capo del settore ‘acquisti’ per decisione del nuovo amministratore unico Manuel Fantasia, scelto dalla giunta Raggi dopo le dimissioni dell’ex management. La decisione arriva in questi giorni festivi, forse nella speranza che i romani siano sufficientemente distratti da non accorgersene.
La notizia, però, non passa inosservata. “Il ritorno di Middei è la migliore dimostrazione di quanto ho detto e ripetuto dall’insediamento della giunta Raggi e, soprattutto, dalle dimissioni di Rettighieri: in Atac si vedranno cose che faranno impallidire l’era Alemanno“, afferma a Unità.tv il senatore dem Stefano Esposito, che da assessore ai Trasporti nella fase finale della giunta Marino aveva iniziato a scoprire il vaso di Pandora dei guai della municipalizzata.
“La stagione della trasparenza avviata nel corso della precedente legislatura viene accantonata – protesta la consigliera capitolina del Pd, Ilaria Piccolo – e tornano come avevamo avuto modo di denunciare nelle settimane scorse i vecchi dirigenti che hanno fatto sprofondare l’azienda in una situazione di gravissimo indebitamento. Il management dell’Atac a cinquestelle della giunta Raggi sembra un clone molto simile a quello di ‘parentopoli’ conosciuto con Alemanno sindaco”. Le proteste arrivano anche da destra: “E meno male che i grillini si definivano l’anticasta, qui siamo addirittura alla Prima Repubblica, un ‘reintegro-promozione’ con oltre 200 mila euro che spetterebbero addirittura al dirigente”, dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio, Fabrizio Ghera.
Ma chi è Franco Middei? In Atac dal 2008, provenendo dall’altra municipalizzata del settore Trambus, assume responsabilità dirigenziali già due anni dopo per poi approdare a capo della Direzione Affari legali, patrimonio e acquisti. Sono gli anni messi sotto osservazione dall’Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone per la gestione opaca degli appalti, mentre il buco nei conti Atac cresce. E, nonostante tutto, i dirigenti incassano lauti premi di produttività. Il tutto finché non arriva Rettighieri a fare pulizia, riducendo i posti dirigenziali e provocando il conseguente allontanamento di alcuni manager, tra cui Middei. Il quale, però, presenta ricorso al Tribunale del lavoro. E oggi, dopo il rientro in azienda grazie a una transazione, arriva la promozione da parte del nuovo amministratore nominato dalla giunta cinquestelle, il quale era già stato al centro delle polemiche per altre nomine, come quella di Gianfranco Regard, già condannato per la parentopoli in Ama e confermato da Fantasia tra i dirigenti di Atac.
“L’Atac è il luogo della consociazione e dell’opacità – ribadisce Esposito -. L’Anac e la Procura hanno tutte le carte che servono a giudicare. Noi quello che potevamo fare l’abbiamo fatto. Si eviti solo di dire che la colpa dei disservizi è tutta dei macchinisti e degli autisti: è una comoda scusa”.
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