sabato 19 novembre 2016

Trump pagherà 25 milioni di dollari per la storia della Trump University

Ha trovato un accordo per non far cominciare i processi sul seminario che prometteva di insegnare a diventare ricchi, accusato di essere una enorme truffa

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 (Thos Robinson/Getty Images) 
Venerdì 18 novembre – dieci giorni dopo aver vinto le elezioni presidenziali statunitensi – Donald Trump ha raggiunto un accordo stragiudiziale, cioè fatto al di fuori di un tribunale, per chiudere tre diverse inchieste riguardanti la Trump University, un insieme di corsi organizzati dalla società di Trump che erano stati accusati di essere una truffa. Trump pagherà in tutto 25 milioni di dollari. La Trump University – che in realtà non è mai stata una vera università – è stata attiva dal 2005 al 2010 e prometteva, come disse Trump stesso in una pubblicità, «di insegnare il successo». L’accordo economico deve ancora essere approvato in tribunale, un processo che potrebbe richiedere qualche mese. Trump ha scritto su Twitter di aver raggiunto un accordo perché vuole concentrarsi sul paese, e che: «L’unica cosa negativa di aver vinto la presidenza è che non ho avuto il tempo di affrontare un lungo ma vincente processo sulla Trump University. Che peccato!».
Negli anni circa diecimila studenti si iscrissero alla Trump University e CNN ha scrittoche il corso base – che pare fosse un seminario di tre giorni, promosso invece come “apprendistato di un anno” – costava circa 1.500 dollari. Il programma più caro – il Gold Elite – costava invece circa 35mila dollari l’anno. Due delle tre cause nei confronti della Trump University erano class-action fatte da ex studenti, e le rispettive inchieste erano state aperte in California nel 2011 e nel 2013; la terza inchiesta era invece stata aperta nel 2013 a New York, dal procuratore generale statale Eric Schneiderman (una specie di ministro della Giustizia dello stato di New York). Gli studenti hanno accusato la Trump University di essere una truffa, organizzata per incassare le rette scolastiche senza offrire i corsi promessi. In una testimonianza, Trump aveva ammesso di non aver scelto personalmente gli insegnanti, come invece era stato detto agli studenti.
Grazie all’accordo e al conseguente pagamento dei 25 milioni di dollari Trump eviterà, per prima cosa, di dover essere processato da presidente eletto degli Stati Uniti. A fine novembre sarebbe per esempio dovuto andare a testimoniare in California. Alan Garten, consigliere generale della Trump Organization, ha detto di essere convinto che Trump avrebbe avuto ragione nei processi ma che ha scelto di fare l’accordo stragiudiziale «per dedicare ogni sua attenzione alle grandi questioni che riguardano gli Stati Uniti». Trump ha fatto un accordo di questo tipo – e già in passato ne aveva fatti altri simili – nonostante in campagna elettorale avesse detto di non essere un tipo che fa accordi economici per evitare i processi. Parlando proprio delle questioni che riguardano la Trump University, a febbraio Trump disse: «Avrei potuto raggiungere un accordo in molte occasioni; potrei farlo anche ora senza nemmeno pagare troppi soldi; ma non voglio farlo per una questione di principio».
Scnheiderman – che è Democratico e ha spesso avuto contrasti con Trump negli ultimi anni – ha detto: «Oggi, con l’accordo da 25 milioni di dollari e questa sorprendente decisione di Donald Trump, abbiamo ottenuto una grande vittoria per le oltre seimila persone truffate dalla sua università». Un milione dei 25 riguarda una multa per aver violato la legge di New York, chiamando “università” un corso che invece non offriva nessun tipo di diploma. La maggior parte dei restanti risarcimenti andranno invece agli ex studenti che hanno fatto causa alla Trump University: verrà incaricato un responsabile che dovrà calcolare quanto assegnare e a chi, e si pensa che i rimborsi arriveranno entro tre o quattro mesi. Il Washington Post ha scritto che «l’accordo per la Trump University si inserisce in un sistema che rende evidente come gli avvocati di Trump si stiano impegnando per ridurre i suoi problemi legali prima che diventi presidente a tutti gli effetti», da gennaio.

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