Bagheria, il sindaco M5S dà buca all’antimafia regionale
L’invito era uno di quelli a cui una figura istituzionale non dovrebbe mai mancare
Era stato convocato per approfondire il tema della gestione del ciclo dei rifiuti a Bagheria, ma Patrizio Cinque, sindaco pentastellato del comune siciliano, non si è presentato. L’invito era uno di quelli a cui una figura istituzionale non dovrebbe mai mancare. Proveniva infatti dalla Commissione regionale Antimafia, presieduta da Nello Musumeci che già un’altra volta aveva sentito il primo cittadino.
Al centro dell’incontro dovevano esserci ulteriori chiarimenti su un settore delicatissimo, quello dei rifiuti. A Bagheria, infatti il sindaco, Patrizio Cinque, è accusato di aver illegittimamente proceduto all’affidamento diretto del servizio di raccolta, per un costo di 3 milioni di euro, all’azienda privata Tech servizi.
Gli affidamenti diretti a Bagheria (e non solo) sono ormai da tempo sotto la lente di ingrandimento della procure siciliane. Il quadro che sta emergendo assomiglia molto ad un far west: niente gare, nessun avviso pubblico e niente trasparenza. Un giro d’affari enorme assegnato ad alcune ditte che ricevono senza gara appalti dai Comuni e dai sindaci incarichi e cospicui guadagni sull’onda infinita dell’emergenza rifiuti.
Eppure Patrizio Cinque ha ritenuto giusto non presentarsi all’audizione giustificando la sua scelta essendo già intervenuto in passato e accusando la stessa commissione: “Non posso non evidenziare che l’atteggiamento di alcuni componenti della Commissione Antimafia è stato quasi persecutorio nei miei confronti e non si è limitato fra le mura della Commissione ma si è esteso all’esterno, speculando e strumentalizzando la onorevole commissione per fini politici e persecutori nei miei confronti”.
Il sindaco, invita, anzi i componenti a fare una segnalazione “se riterrete di avere elementi” alle più titolate autorità giudiziarie “alle quali forse taluni pensano di sostituirsi”. Infine conclude spiegando di odiare la mafia e si scusa per l’ennesimo “atto del sindaco, ragazzo ribelle”, come si autodefinisce.
Una scelta che non è stata presa benissimo e che ha portato la commissione regionale ad annunciare una seduta straordinaria a Bagheria ai primi del prossimo mese. La data, con molta probabilità, sarà martedì 6 dicembre. Nel corso dell’audizione viene nuovamente annunciato saranno ascoltati “il sindaco e alcuni assessori, dirigenti comunali, rappresentanti delle forze dell’ordine e delle associazioni del volontariato”.
Chissà se anche in quest’occasione, nel suo comune, il ragazzo ribelle avrà il coraggio di declinerà l’invito.
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