domenica 13 novembre 2016

Mentre in Lazio aboliscono il ticket sanitario in Lombardia il partito di Salvini fa pagare il ticket anche a chi ha una malattia cronica grave. E pensare che ogni mese (a proposito di diminuzione delle tasse che può fare in Italia solo la destra) paghiamo almeno 300 euro di tasse al mese alla Regione Lombardia per pagare i nullafacenti leghisti. Dobbiamo considerare seriamente l'ipotesi di uno sciopero fiscale nei confronti della Regione Lombardia.

Sanità, Zingaretti abolisce il ticket: “Finita l’era della distruzione”

Sanità
foto IPP / Vincenzo Bruni  Roma 02-12-2015  Presentazione del VI Salone della Giustizia. nella foto: Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio.
Il governatore del Lazio: “Per i cittadini il risparmio atteso è pari a 20 milioni di euro” 
 
Dal 1 gennaio 2017 la Regione Lazio abolirà il ticket regionale sulla sanità. Lo ha annunciato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti nel corso di una conferenza stampa in Regione. Il decreto firmato dal governatore abolisce il contributo regionale aggiuntivo al ticket nazionale che venne introdotto nel 2008: si trattava di 15 euro per risonanza e tac, 4 euro per la prestazione specialistica ambulatoriale e 5 euro per la fisiokinesiterapia. “Per i cittadini il risparmio atteso è pari a 20 milioni di euro” ha detto Zingaretti, sottolineando come la decisione di oggi segni “uno spartiacque nella storia del Lazio”.
La tassa che viene eliminata con il decreto di oggi fu introdotta otto anni fa quando il Lazio fu commissariato: “Fu un duro colpo per l’uguaglianza e l’accesso al sistema delle cure – ricorda Zingaretti – quando c’erano, tra gli altri, 2 dati drammatici: 1 miliardo 900 milioni di euro di disavanzo l’anno e il Lazio era sotto il livello essenziale di assistenza”.
Il decreto di oggi di fatto mette alle spalle la fase del commissariamento, “la stiamo lasciando alle spalle a almeno quei due elementi, disavanzo e livello di assistenza minimo, sono risolti oramai da 2 anni”.
Ora il governatore del Lazio già pensa al futuro: “Tutto quello che faremo sarà segnato dalla volontà di introdurre chiari, inequivocabili, criteri di giustizia sociale ed il prossimo passo sarà il provvedimento sulle liste d’attesa. Vogliamo far capire che la fase di distruzione della sanità laziale si è conclusa e che ora se ne sta aprendo un altra”.

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