domenica 21 agosto 2016

Mazzette ai vigili, indagato
ex comandante Buttarelli 

E’ accusato di abuso d’ufficio per la vicenda di un ambulante tormentato dalle multe perché non pagava la tangente da 1000 euro al mese

di Giulio De Santis Ilaria Sacchettoni 

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ROMA - «La legge siamo noi e a noi delle sentenze e degli altri ca...i in tuo possesso non ce ne frega niente: ti sequestriamo tutto». In forza di questa premessa e (soprattutto) della divisa, alcuni vigili urbani avrebbero sottoposto l’ambulante Augusto Proietti, a raffiche di multe e sequestri per piegarlo a pagare la «tangente». Dalla vicenda, fatti avvenuti fra 2011 e 2012, erano scaturiti diversi ricorsi al Tar (vittoriosi per il commerciante) e un’inchiesta della magistratura che, a questo punto, registra un salto di qualità. Perché tra i dodici agenti della municipale indagati dal pm Erminio Amelio per abuso d’ufficio c’è anche il graduato Carlo Buttarelli, subentrato al posto di Angelo Giuliani alla guida della polizia municipale tra 2012 e 2013 (quando, per capire, esplose lo scandalo «Bernabei» che travolse i vertici della municipale). 
Le richieste di mazzette 
I fatti contestati sarebbero avvenuti un anno prima di quella promozione, quando cioè Buttarelli, già dirigente I gruppo, era andato a dirigere il presidio di Parioli-Salario. Ed è proprio in viale Parioli, fra «Celestina» e il «Caminetto», lungo una delle vie più sottomesse al commercio ambulante di Roma, che l’itinerante montava il suo banco di merci. Ed è sempre qui che avvenivano quelle che l’ambulante e suoi aiutanti o co-intestatari della licenza, hanno denunciato come vere e proprie vessazioni dei vigili urbani. «Con 1.000 euro al mese, questi problemi non li avresti» dice al commerciante, a un certo punto, uno dei vigili, l’agente Andrea Bianconi, che il pm ritiene capofila della strategia di pressione nei confronti di Proietti e che ora è indagato per concussione. Scrive il pm che Bianconi «nella sua veste di vigile urbano e nell’esercizio delle sue funzioni, in concorso con i colleghi Antonio Gianni, Pasquale Greco e Carlo Buttarelli, con apporti causali diversi ma convergenti verso il medesimo risultato, abusavano del proprio potere» e senza tener conto dell’autorizzazione al commercio itinerante rilasciata alla Bas sas dell’itinerante redigevano una lunga serie di verbali. A Buttarelli si contesta il concorso in abuso d’ufficio.

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