A capo dei vigili urbani Raggi rivuole Buttarelli
L’ex comandante si era dimesso dopo forti divergenze con Ignazio Marino. Fino a ottobre resta in carica Porta. Il numero uno della Municipale fu nominato da Alemanno nel 2012
Carlo Buttarelli potrebbe tornare presto a capo della Polizia Locale di Roma Capitale. Non subito, però, ma a gennaio. Nel frattempo, sarà lasciato l’interim all’attuale comandante Diego Porta, «uomo per tutte le stagioni», che dovrà occuparsi di portare avanti l’ordinaria amministrazione. È questa l’intenzione del sindaco Virginia Raggi, che a luglio ha già incontrato il comandante nominato nel 2012 da Gianni Alemanno e dimessosi un anno dopo per forti divergenze con Ignazio Marino.
A dividere Buttarelli dal ritorno nel massimo ufficio di via della Consolazione c’è una vicenda giudiziaria, sulla quale gli avvocati difensori sono fiduciosi che possa risolversi nel giro di poche settimane: l’ex comandante è coinvolto in un’inchiesta scaturita da una denuncia di un’ambulante vittima – è la sua versione – di estorsione da parte di alcuni vigili del I Gruppo Parioli, all’epoca dei fatti guidato proprio da Buttarelli. La vicenda è stata spiegata nei dettagli alla Raggi, che pare abbia apprezzato la sincerità e avrebbe assicurato di voler attendere l’esito delle indagini preliminari: in caso di archiviazione, il comando sarebbe il suo. La scelta dell’ex Capo dei vigili romani sarebbe doppiamente strategica.
Buttarelli è in sintonia con Raffaele Marra, uomo di fiducia di Virginia Raggi e prima ancora di Gianni Alemanno, hanno lavorato insieme e tornerebbero a collaborare, dato che Marra avrà campo libero in tema di sicurezza; in secondo luogo, l’attuale dirigente del mercato dei fiori è amato dalla stragrande maggioranza del Corpo, ha grande appeal fra i sindacati (che già lo rivolevano al posto del vituperato Raffaele Clemente) e potrebbe tenere buoni per un po’ i mal di pancia dei pochi e anziani vigili – poco più di 5.000, età media 54 anni – rimasti in forze a Roma Capitale. Il tema degli incarichi dirigenziali non riguarda solo la Polizia Locale. Con un’ordinanza firmata lo scorso 12 agosto, Virginia Raggi ha prorogato fino al 31 ottobre gli incarichi ai 207 dirigenti di Roma Capitale, in tutti i dipartimenti e municipi. Come spiegato dal vicesindaco Daniele Frongia, c’è la necessità di «garantire la continuità amministrativa», ma probabilmente questi ulteriori 2 mesi e mezzo serviranno anche per mettere alla prova il personale apicale in essere e farsi un’idea più chiara di come riorganizzare la macchina comunale.
Intanto, continua l’opposizione di Fratelli d’Italia alle nomine fiduciarie del M5S. Il capogruppo capitolino Fabrizio Ghera ha annunciato esposti alla Corte dei conti sia per le modalità con cui è stato scelto il capo di Gabinetto, Carla Romana Raineri, sia per i compensi assegnati agli ex art. 90 presenti nello staff del sindaco. Polemiche anche sul settore comunicazione: l’AssoTutela di Michel Maritato va all’attacco dei 100.000 euro lordi annui del portavoce Teodoro Fulgione, «in barba al nutrito ufficio stampa di Roma Capitale, pieno di valenti professionisti che passano le giornate girandosi i pollici».
A dividere Buttarelli dal ritorno nel massimo ufficio di via della Consolazione c’è una vicenda giudiziaria, sulla quale gli avvocati difensori sono fiduciosi che possa risolversi nel giro di poche settimane: l’ex comandante è coinvolto in un’inchiesta scaturita da una denuncia di un’ambulante vittima – è la sua versione – di estorsione da parte di alcuni vigili del I Gruppo Parioli, all’epoca dei fatti guidato proprio da Buttarelli. La vicenda è stata spiegata nei dettagli alla Raggi, che pare abbia apprezzato la sincerità e avrebbe assicurato di voler attendere l’esito delle indagini preliminari: in caso di archiviazione, il comando sarebbe il suo. La scelta dell’ex Capo dei vigili romani sarebbe doppiamente strategica.
Buttarelli è in sintonia con Raffaele Marra, uomo di fiducia di Virginia Raggi e prima ancora di Gianni Alemanno, hanno lavorato insieme e tornerebbero a collaborare, dato che Marra avrà campo libero in tema di sicurezza; in secondo luogo, l’attuale dirigente del mercato dei fiori è amato dalla stragrande maggioranza del Corpo, ha grande appeal fra i sindacati (che già lo rivolevano al posto del vituperato Raffaele Clemente) e potrebbe tenere buoni per un po’ i mal di pancia dei pochi e anziani vigili – poco più di 5.000, età media 54 anni – rimasti in forze a Roma Capitale. Il tema degli incarichi dirigenziali non riguarda solo la Polizia Locale. Con un’ordinanza firmata lo scorso 12 agosto, Virginia Raggi ha prorogato fino al 31 ottobre gli incarichi ai 207 dirigenti di Roma Capitale, in tutti i dipartimenti e municipi. Come spiegato dal vicesindaco Daniele Frongia, c’è la necessità di «garantire la continuità amministrativa», ma probabilmente questi ulteriori 2 mesi e mezzo serviranno anche per mettere alla prova il personale apicale in essere e farsi un’idea più chiara di come riorganizzare la macchina comunale.
Intanto, continua l’opposizione di Fratelli d’Italia alle nomine fiduciarie del M5S. Il capogruppo capitolino Fabrizio Ghera ha annunciato esposti alla Corte dei conti sia per le modalità con cui è stato scelto il capo di Gabinetto, Carla Romana Raineri, sia per i compensi assegnati agli ex art. 90 presenti nello staff del sindaco. Polemiche anche sul settore comunicazione: l’AssoTutela di Michel Maritato va all’attacco dei 100.000 euro lordi annui del portavoce Teodoro Fulgione, «in barba al nutrito ufficio stampa di Roma Capitale, pieno di valenti professionisti che passano le giornate girandosi i pollici».
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