Natale a Rozzano, gli ispettori: "Tutto in regola". Il preside: "Ora devo riflettere e capire cosa fare"
Nessuna irregolarità è stata riscontrata nella scuola finita nella bufera, Giannini: "Un caso montato sul nulla". L'amarezza di Parma: "Non c'era motivo di sottoporre una scuola a una simile aggressione"
A raccontare la decisione che sembrano aver preso definitivamente le istituzioni scolastiche è Marco Parma, il preside finito nella tempesta per il concerto di Natale rimandato a gennaio. "Gli ispettori hanno verificato che ciò che era stato deciso all'interno della scuola sui festeggiamenti natalizi era stato preso in accordo con tutte le componenti della comunità scolastica - spiega il dirigente - ho cercato di spiegarlo anche nei giorni scorsi: non ci sono state imposizioni, abbiamo deciso insieme e non abbiamo cancellato nulla". La vicenda ha fatto comunque scalpore, e questo potrebbe costare un richiamo scritto sulla gestione della comunicazione con i media.
Ora la palla passa quindi a lui: nei giorni scorsi, mentre il caso montava su tutti i media, aveva mandato una lettera al direttore regionale, Delia Campanelli, chiedendo di valutare la possibilità di una sua rinuncia alla reggenza, qualora avesse commesso errori nella gestione della scuola. Il ministero, vista la portata delle polemiche che si sono scatenate per giorni, è voluto andare a fondo in tempi rapidi: dopo aver convocato il preside per avere spiegazioni, martedì alla Garofani sono stati inviati tre ispettori per parlare con i docenti e ascoltare da più campane cos'è accaduto veramente. Hanno steso una lunga relazione, sulla quale doveva avere l'ultima parola direttamente il ministro Giannini. Che conferma: "Io e il mio ministero abbiamo fatto quello che si doveva fare, abbiamo accuratamente appurato che questo preside non ha minimamente interferito con le decisioni che la scuola aveva assunto circa le feste di Natale, i momenti e le forme. Devo dire che lui ha manifestato un disagio per tutto il clamore mediatico che si è creato intorno alla sua persona e alla sua scuola. Spetta a lui prendere una decisione definitiva".
"Ora mi prendo qualche giorno di tempo per decidere, con calma, cos'è meglio - spiega a questo proposito Parma - ho avuto tante manifestazioni di solidarietà e di affetto da parte dei miei insegnanti. Mi hanno scritto colleghi, genitori. Mi hanno aiutato molto a vivere questo momento ".
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