domenica 6 dicembre 2015

I pulitissimi cinque stelle.

Quella mail in cui il candidato sindaco di Bologna del M5S chiese di raccomandare il suo amico 

Nel 2010 Max Bugani scrisse al capogruppo in Regione per garantire un’entrata da 1500 euro a un videomaker
LAPRESSE
Max Bugani è candidato del M5S a sindaco di Bologna

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05/12/2015
Per Luigi Di Maio, che oltre a essere il frontman sempre meno in pectore del M5S ne è anche il responsabile degli enti locali, a quel nome non c’è alternativa. «Noi su Bologna siamo convinti, andiamo avanti. Massimo Bugani è il candidato naturale. Ci sono state tante occasioni in cui abbiamo detto “se ci sono liste alternative si possono presentare. Adesso andiamo a prenderci Bologna perché le polemiche ci saranno e ci sono sempre, in ogni comunità, però andiamo avanti». 


Le polemiche cui fa riferimento il vicepresidente della Camera hanno agitato nelle ultime settimane il corpo politico del Movimento da Roma a Bruxelles. La scelta di investire Bugani senza passare dalle primarie ha divaricato una frattura latente al cuore del M5S. «A Bologna si è deciso di non rispettare le nostre regole. Semplici, democratiche, condivise. Questo ha aperto una ferita che resta scoperta e sta creando problemi. Forse ci sono ancora i tempi per rimediare: fare un passo indetto e consultare gli attivisti», parole dell’eurodeputato Marco Affronte, ex collaboratore del consigliere regionale Defranceschi di cui parleremo a breve. Infatti non è la prima volta che in Emilia, vero incubatore politico del Movimento, le regole fondanti dei Cinquestelle vengono “sorpassate”. 

Siamo nel 2010. Max Bugani, oggi candidato del M5S come sindaco di Bolognasegnala ad Andrea Defranceschi, allora capogruppo cinquestelle in regione Emilia Romagna, la situazione del suo amico “Nik”. Parliamo di Nik il nero, al secolo Nicola Virzì, caminosita e videomaker oggi alle dipendenze del gruppo M5S al Senato. 



Come dimostra lo scambio di email che pubblichiamo Bugani chiede più volte a Defranceschi di garantire a Virzì un’entrata di «almeno 1500 euro», per il suo lavoro da videomaker. Il consigliere Cinquestelle risponde di non poter offrire garanzie e a quel punto Bugani replica: «Lui sta ancora sperando di poter avere un’entrata di 1500 euro al mese dal Movimento per fare i video. Se questa è anche la vostra idea dategli qualcosa prima che potete perché la situazione è davvero drammatica. Se invece non è la vostra idea, oppure semplicemente non è fattibile, diteglielo subito in modo che possa iniziare a lavorare come camionista e trasportatore». 

E mentre oggi Virzì lavora alle dipendenze del gruppo M5S in Senato, Bugani, fedelissimo di Casaleggio, è candidato a Bologna, il cosnigliere Defranceschi è stato espulso dal Movimento dopo una condanna della corte dei conti che gli ha imposto di restituire 7600 euro spesi per acquistare spazi televisivi di comunicazione politica per i Cinquestelle. 

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