Expo, il gup: l'ex collaboratrice "in Giappone solo per piacere personale di Maroni"
Sono le motivazioni della sentenza di condanna a 4 mesi dell'ex direttore generale di Expo Christian Malangone
La partecipazione di Maria Grazia Paturzo al viaggio a Tokyo nel 2014 nell'ambito del World Expo Tour era "legata esclusivamente al piacere personale del presidente" della Regione Lombardia, Roberto Maroni. Lo scrive il gup di Milano Chiara Valori nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso 20 novembre aveva condannato a 4 mesi il dg di Expo spa Christian Malangone, che avrebbe ricevuto da parte di Maroni pressioni a favore della sua ex collaboratrice Maria Grazia Paturzo.
Il gup aveva condannato Malangone per induzione indebita, assolvendo invece Expo spa. Per lo stesso reato di induzione indebita, a cui si aggiunge anche l'accusa di turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente per un secondo filone d'indagine, il 'numero uno' del Pirellone è sotto processo davanti al Tribunale di Milano.
Stando all'inchiesta del pm Eugenio Fusco, il governatore avrebbe voluto che Maria Grazia Paturzo (non indagata), con la quale, secondo il pm, aveva una "relazione affettiva", fosse inserita nella delegazione della Regione per un viaggio a Tokyo nel 2014 nell'ambito del World Expo Tour e che fosse spesata da Expo. Da qui, secondo l'accusa, le presunte pressioni su Malangone, e l'accusa di induzione indebita contestata al dg e al leghista.
Paturzo non partì più per il Giappone, Maroni all'ultimo momento cambiò meta (andò in missione a Berna) e la missione a Tokyo venne guidata dall'allora vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani. "Non emerge in alcun modo agli atti - scrive il gup - quale apporto la Paturzo avrebbe potuto offrire alla delegazione in Giappone". E la rinuncia di Maroni al viaggio, quindi, secondo il giudice è una "conferma diretta del fatto che la partecipazione era legata esclusivamente al piacere personale del presidente".
Il gup sottolinea inoltre che "l'ingerenza" di Maroni nella scelta di Maria Grazia Paturzo "appare del tutto arbitraria ed esorbitante rispetto al potere conferitogli dalla sua qualità" di presidente della Regione. Ruolo che, si legge nelle motivazioni, "è stato strumentalizzato per ottenere quanto desiderato", cioè la "compagnia della Paturzo nel viaggio" a Tokyo.
"Certe motivazioni, sono completamente estranee al diritto e vengono rese per
di più in un processo in cui il presidente Roberto Maroni non è parte. Il presidente ha liberamente scelto di andare a processo prima possibile, senza passare da una udienza preliminare. Confido che il tribunale di Milano, accerterà la verità, con argomenti di diritto e non di gossip". Lo dice Domenico Aiello avvocato del presidente di Regione Lombardia in merito alla pubblicazione delle motivazioni della sentenza di condanna del dg di Expo Cristian Malangone.
Il gup aveva condannato Malangone per induzione indebita, assolvendo invece Expo spa. Per lo stesso reato di induzione indebita, a cui si aggiunge anche l'accusa di turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente per un secondo filone d'indagine, il 'numero uno' del Pirellone è sotto processo davanti al Tribunale di Milano.
Stando all'inchiesta del pm Eugenio Fusco, il governatore avrebbe voluto che Maria Grazia Paturzo (non indagata), con la quale, secondo il pm, aveva una "relazione affettiva", fosse inserita nella delegazione della Regione per un viaggio a Tokyo nel 2014 nell'ambito del World Expo Tour e che fosse spesata da Expo. Da qui, secondo l'accusa, le presunte pressioni su Malangone, e l'accusa di induzione indebita contestata al dg e al leghista.
Paturzo non partì più per il Giappone, Maroni all'ultimo momento cambiò meta (andò in missione a Berna) e la missione a Tokyo venne guidata dall'allora vicepresidente della Regione Lombardia Mario Mantovani. "Non emerge in alcun modo agli atti - scrive il gup - quale apporto la Paturzo avrebbe potuto offrire alla delegazione in Giappone". E la rinuncia di Maroni al viaggio, quindi, secondo il giudice è una "conferma diretta del fatto che la partecipazione era legata esclusivamente al piacere personale del presidente".
Il gup sottolinea inoltre che "l'ingerenza" di Maroni nella scelta di Maria Grazia Paturzo "appare del tutto arbitraria ed esorbitante rispetto al potere conferitogli dalla sua qualità" di presidente della Regione. Ruolo che, si legge nelle motivazioni, "è stato strumentalizzato per ottenere quanto desiderato", cioè la "compagnia della Paturzo nel viaggio" a Tokyo.
"Certe motivazioni, sono completamente estranee al diritto e vengono rese per
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