giovedì 12 marzo 2015

Tutte le balle dette dalla destra sule spese sostenute per svolgere questo processo. Come dire che ogni volta che un imputato viene assolto i soldi spesi sono inutili. Ma come si fa a sapere che un imputato è innocente se non si celebra il processo.

Processo Ruby, tutte le spese della procura

Circa 26 mila euro per le intercettazioni, 21 mila per il noleggio auto, 200 euro per le trasferte: in tutto 65 mila euro. Lo 0,002% di quanto spende la macchina giudiziaria ogni anno. Ma per Il Tempo la cifra non è veritiera...

12 Marzo 2015
Dopo l'assoluzione definitiva in Cassazione di Berlusconi per il ramo principale del caso Ruby il popolo di Silvio tira un sospiro di sollievo, ma chiede risposte.
Sui social network i fan del Cavaliere insorgono: «Possiamo sapere cortesemente quanto è costato ai contribuenti italiani questo inutile processo?», «Sono un cittadino che paga tutte le tasse e ho il diritto di sapere il costo esatto dalle spese sostenute», e via commentando.
Opinioni condivise da Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati: «Il processo Ruby ha sputtanato Berlusconi e l'Italia», ha detto. «Era un processo da non fare, migliaia di intercettazioni, costi enormi, si è indagato un presidente del Consiglio, si sono indagati e infamati i suoi ospiti privati, si è verificato secondo giustizia che non c'è stato alcun reato».
IL TEMPO: «I PM HANNO SPESO 1,5 MLN». Già nel 2011 un 'inchiesta del Tempointitolata «Il Caso Ruby? Ci è costato caro» cercava di quantificare le spese delle indagini della procura di Milano sullo scandalo. Il conto totale veniva stimato in quasi 1 milione e mezzo di euro, un'enormità. Il quotidiano metteva insieme il numero di intercettazioni telefoniche (circa 600 al giorno), il costo di un'ora di intercettazione (valutato in media 12,3 euro), lo stipendio lordo mensile di un agente (3.200 euro) più i 230 operatori che hanno lavorato a questa vicenda giudiziaria.
Il settimanale Panorama faceva invece il conto delle intercettazioni: quasi 27 mila per Lele Mora, 14.500 per Nicole Minetti, più di 1.000 per Emilio Fede, 6.400 per la stessa Ruby. E poi interrogatori, perquisizioni, pedinamenti, sequestri, indagini bancarie e postali, traduzioni varie.
LA PROCURA: 65 MILA EURO (SENZA STIPENDI). La procura di Milano a riguardo presentava un conto ben diverso: nelle carte processuali pubblicate alla chiusura dell'indagine nel 2011 dai pm Ilda Boccassini, Pietro Forno e Antonio Sangermano, responsabili dell'inchiesta, compariva la cifra totale di poco più di 65 mila euro, lo 0,002% di quel che ogni anno lo Stato spende per l’organizzazione giudiziaria (3,6 miliardi di euro).

Seimila euro per le traduzioni dall'arabo, 21.300 per il noleggio delle auto

Per le intercettazioni gli inquirenti dichiaravano di aver speso 26 mila euro (lo 0,01% della spesa annuale per le intercettazioni in Italia, 190 milioni di euro), 6.272 euro per le traduzioni dall'arabo (lingua madre di Karima El Mahroug alias Ruby). Il noleggio di auto necessarie all'inchiesta aveva richiesto una spesa di 21.300 euro, il massimo - 4 mila euro - per una Golf. Le trascrizioni degli interrogatori erano costate 4.800 euro. Tremila euro per la registrazione digitale gli interrogatori e per l'affitto della relativa apparecchiatura. La lista spese per le trasferte era molto modesta, meno di 200 euro per tre trasferte in un hotel di Rimini.
Il conto della procura, però, non comprendeva il costo degli stipendi delle persone impiegate e le ore di indagine svolta. Cifre comunque molto discordanti rispetto alle ricostruzioni giornalistiche.
LE INTERCETTAZIONI COSTANO 6 EURO AL GIORNO. Il problema principale riguarda le intercettazioni. La procura di Milano spende, in base a un accordo con le con le società fornitrici del servizio, 6 euro al giorno più Iva per ogni utenza telefonica. Le spese complessive di intercettazione per tutte le inchieste in essere a Milano sono passate da 33,7 milioni di euro nell’anno giudiziario 2011-2012 a 20,4 milioni di euro al periodo 2012-2013. Nel 2014 il numero complessivo dei “bersagli” per l’intera attività della procura di Milano era di 8.491, corrispondenti a un numero sensibilmente inferiore di persone poiché sopratutto nel mondo del crimine a un individuo fanno capo numerose utenze telefoniche. «Il dato numerico smentisce nettamente le pur diffuse valutazioni allarmistiche sul numero di soggetti intercettati», aveva specificato la procura milanese presentando il Bilancio di Responsabilità Sociale 2013-14.
GLI ALTRI PROCESSI IN CORSO. Alla luce di questi numeri l'inchiesta su Ruby, per quanto sia stata capace di attirare l'attenzione dei media, rappresenta solo una piccola parte dello sforzo investigativo e finanziario della procura di Milano.
Va ricordato inoltre che l'inchiesta, pur conclusasi con un nulla di fatto nel caso di Berlusconi, ha portato alle condanne (confermate in Appello) di Fede, Mora e Minetti e a un altro processo, il cosiddetto Ruby-ter, attualmente in corso. Le sentenze definitive di questi procedimenti ci diranno se veramente sono stati soldi sprecati.

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