martedì 10 marzo 2015

Chiedono di fare luce. Loro che investivano i soldi pubblici in titoli e gioielli in Africa. Loro che pagavano la laurea albanese a quel grande asino Bossi piccolo. Loro che finanziavano con i soldi pubblici la scuola privata della moglie di Bossi. Loro che hanno fatto acquistare 19 appartamenti a Bossi in venti anni di politica. Povera Itali.

E la Lega chiede di fare luce sull’Affittopoli grillina

«È proprio vero che guardare la pagliuzza negli occhi degli altri impedisca di vedere la trave nel proprio, o almeno così accade in casa dei grillini… Casa che stando a quanto riportato dalla stampa costa davvero cara ai contribuenti italiani. La Lega chiede ufficialmente al questore del Senato di fare piena luce sulla vicenda, deve essere chiarito subito se il pagamento degli ‘affitti stellari’ sia compatibile con il fine dei contributi assegnati ai gruppi. Nel frattempo ci aspettiamo di leggere domani da note ‘penne’ anti casta un’ampia inchiesta sull’affittopoli grillina», dichiara Gian Marco Centinaio capogruppo della Lega Nord al senato. Centinaio si riferisce a un articolo de l’Espresso dal titolo: «M5S, le case degli uomini di Casaleggio pagate coi fondi pubblici del Senato». In esso si racconta che Rocco Casalino, Nik il Nero e in passato Claudio Messora abitano o hanno abitato (nel caso di quest’ultimo, poi mandato a fare il comunicatore in Europa e infine cacciato) in case dagli alti affitti a Roma, completamente rimborsate con i fondi per i gruppi:
Casalino dall’estate del 2013 l’ex gieffino ha trovato insieme a un collega il suo buen ritiro al quinto piano di un bellissimo palazzo secentesco in via di Torre Argentina, fatto costruire da una nobile casata viterbese e da due secoli di proprietà di una storica famiglia romana. Una stupenda casa a due passi dal Pantheon: per le sue due camere, il salone e i due bagni il gruppo parlamentare ha speso finora 40 mila euro di affitto.
Altri 50 mila euro, invece, sono andati per la pigione di un grande appartamento abitato fino allo scorso autunno da altri tre dipendenti. Compreso – a quanto risulta a l’Espresso – il fedelissimo Nik il Nero, il camionista-videomaker divenuto celebre per i suoi editoriali politici girati nella cabina del suo tir . Anche in questo caso, un’abitazione assai blasonata: è infatti del conte Emo Capodilista, che – ironia della sorte – essendo fra i proprietari di Palazzo Grazioli, è anche padrone di casa di Silvio Berlusconi .

Nel 2014, scrive il settimanale, il Movimento cinque stelle ha speso 100 mila euro per le case dei dipendenti della comunicazione. Ai quali vanno aggiunti altri 52 mila nel 2013, 8 mila di agenzia e altri 5 mila di utenze domestiche. Totale: 165 mila circa. I grillini hanno risposto dicendo di aver superato il controllo di conformità, «ma la società di revisione (la Bdo) ha rammentato nella sua relazione come “la verifica dell’inerenza delle spese documentate agli scopi istituzionali per i quali i contributi sono erogati ai gruppi parlamentari è demandata al Collegio dei questori ed esula dalla nostra attività”», ha precisato l’Espresso. La congruità delle spese deve essere ora giudicata dai questori di Palazzo Madama, il rischio è che siano costretti a restituire le somme spese.

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