Flavio Tosi e il day after lo strappo con la Lega: «Candidarmi? Rifletterò»
Il sindaco di Verona si prende due giorni prima di decidere se scendere in campo e come: «Hanno commissariato la Liga Veneta, cosa mai avvenuta in venti anni di partito. Prendo atto della loro slealtà». Poi attacca Salvini: «Voleva il controllo dittatoriale della Lega Nord, e di questo si assume la responsabilità»
Flavio Tosi spiega in conferenza stampa lo strappo con Matteo Salvini e la Lega Nord. Parla di slealtà e scorrettezza. «Più ci penso più mi convinco che a Salvini conveniva arrivare a questa decisione. Uno: è stata commissariata la Liga Veneta, cosa mai avvenuta in venti anni di partito, calpestando la sua autonomia». «Hanno detto no alla Fondazione. Due: la fondazione non è soggetto né partito politico, era arcinota sia a Salvini che a Maroni». Un patto del Pirellone – precisa il sindaco di Verona – che ha portato Salvini in auge. «Maroni mi propose di aprire la fondazione per evitare che mi candidassi contro Salvini come segretario federale», ha aggiunto. La piccola realtà di Tosi – si sottolinea in conferenza – doveva servire come rampa di lancio per un sindaco candidato della Lega per future primarie nazionali del centrodestra. «Non forzerò nessuno a seguirmi. Adesso che le cose sono finite così io manterrò stima e amicizia», ha precisato il leader di Liga Veneta.
FLAVIO TOSI: «IL MIO FUTURO? CI PENSO SU» – «Non si può esssere secessionisti la mattina e la sera reclamare l’Unità d’Italia, ci vuole qualcuno che sull’euro la dico come pensa. Io glielo dissi a Salvini: una delle condizioni per seguire la sua segreteria era di esser razionale, non finendo di fare la fine di Tsipras», ha commentato Tosi. «Il futuro del sottoscritto? Ci ragiono un po’ su rifletterò cosa fare». «Credo che tutti sappiano che Passera non è presente alle regionali. Il diretto interessato ha smentito. Insomma, un argomento inesistente».
SALVINI? DITTATORE DELLA LEGA - Duro l’attacco di Tosi a Salvini: «Secondo me Salvini voleva il controllo dittatoriale della Lega Nord, e di questo si assume la responsabilità. È stata calpestata l’autonomia della Liga veneta. Visto che le decisioni le ha prese il segretario federale, la delusione sui comportamenti anche umani è nei confronti del segretario federale, cioè di Matteo Salvini».
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