Tosi sfida Zaia e Salvini: "La Lega Nord non c'è più"
Il sindaco di Verona annuncia la sua candidatura alla presidenza della Regione Veneto: "Il Carroccio è cambiato, non è quella di Miglio o di Umberto Bossi". Poi l'attacco a Salvini: "Nemmeno Renzi avrebbe espulso il leader della minoranza interna"
VERONA - Flavio Tosi sfida Luca Zaia e, soprattutto, Matteo Salvini. Dopo la sua espulsione dalla Lega il sindaco di Verona ha annunciato oggi la sua candidatura alla presidenza del Veneto. Una scelta definita "alternativa alla Lega, a Zaia, al Veneto" dal leader leghista Matteo Salvini. Zaia, da parte sua, non ha voluto commentare la decisione di Tosi, dicendosi comunque certo di una sua riconferma alla presidenza della regione.
RICOSTRUIAMO IL PAESE - Dal palco della convention di "Ricostruiamo il Paese" a Verona, Tosi ha detto: "Siamo qui per candidarci alla presidenza della Regione Veneto. Dopo questi bruttissimi giorni, potevo ritirarmi in seminario ma Patrizia non era d'accordo. Siamo uomini liberi, qualcuno ha forzato la nostra scelta, camminando con le nostre gambe. Siamo pronti per questa avventura".
LA LEGA NON C'E' PIU' - "Sarà un programma elettorale essenziale basato sul fare", ha aggiunto Tosi, sottolineando come la Lega non sia più quella di una volta: "Sono 25 anni di storia nella Lega dove il movimento è diventato per me una famiglia, ci sono i tuoi rapporti, legami e affetti, sono pagine dure da chiudere. È anche vero che parlando di gerarchi e regole la Lega è cambiata non è quella di Miglio o di Umberto Bossi. Nemmeno Matteo Renzi, leader centrosinistra, nemmeno lui avrebbe fatto quello che ha fatto Salvini per cacciare il leader della minoranza interna".
SALVINI - Salvini, da parte sua, non mancando di rivolgere i suoi "auguri" a Tosi, ha dichiarato: "Non porto rancore nei confronti di nessuno. Tosi ha fatto una scelta politica alternativa alla Lega, a Zaia, al Veneto. Se si prende i complimenti di Fini e Alfano si goda Fini e Alfano". Zaia invece ha affermato: "Non ho nessun commento da fare. Spero, anzi sono sicuro, di vincere io".
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