sabato 29 ottobre 2016

Onestà Onestà Onestà

Il fedelissimo della Raggi e gli affari con Mafia Capitale

Roma
Il sindaco di Roma Virginia Raggi affacciata al balcone del suo studio in Campidoglio, 02 luglio 2016. ANSA/ANGELO CARCONI
Altra grana per Marra, braccio destro di Raggi. Il Pd: silenzio assordante dal sindaco
 
Che fosse stato un fedelissimo di Gianni Alemanno era ormai un fatto acclarato. Ma che Raffaele Marra, uomo forte della giunta Raggi, arrivasse a sottoscrivere contratti comunali per uno dei principali imprenditori coinvolti in Mafia Capitale è un colpo fortissimo alla credibilità dei grillini a Roma e alla loro grido: “Onestà, onesta!”.
Le anticipazioni dell’inchiesta de l’Espresso in edicola domani bastano già per chiedere – nuovamente – al sindaco di Roma di far dimettere l’attuale capo dipartimento del personale.
Durante i cinque anni di Gianni Alemanno al Campidoglio, come direttore delle Politiche abitative, Raffaele Marra ha firmato di suo pugno contratti da milioni di euro a favore di Fabrizio Amore, un imprenditore indagato in una delle inchieste su Mafia Capitale. Un costruttore (imputato anche per associazione a delinquere e turbativa d’asta in un altro procedimento per i lavori dell’aula Giulio Cesare del Comune) che nel luglio 2009 grazie a due convenzioni a trattativa diretta firmata decisa da Marra è riuscito a far affittare al Comune di Roma ben 96 appartamenti di un residence fuori dal Grande raccordo anulare (Borgo del Poggio, zona Ardeatina) verso due società (la prima con la Arca ‘93 intestata a D’A m o re, la seconda la Ge.Im. ‘96 intestata a Elisabetta D’Amore) alla stratosferica cifra di 2,6 milioni l’anno alla sua Arca srl per ben tre anni. Dividendo la cifra per 96, si ricava un costo medio per abitazione di 2.256 euro al mese, assolutamente esagerato.
Il tutto per combattere «l’emergenza abitativa». Non è la prima rivelazione su Marra da parte de l’Espresso . A settembre il settimanale scoprì lo stesso Marra acquistò un attico dall’immobiliarista Sergio Scarpellini, uno dei più vicini al potere romano e proprietario di molti palazzi affittati alle istituzioni capitoline, ottenendo uno sconto di quasi mezzo milione sul prezzo di mercato: circa il 40 per cento del valore complessivo della residenza.
Da quella rivelazione partirono le critiche della parlamentare M5s romana Roberta Lombardi che definì Marra un «virus» per il movimento.
Ieri il Pd ha rinnovato le critiche a Marra e alla stessa Raggi. «Quanto anticipato quest’oggi dal settimanale l’Espresso getta un’ombra inquietante sull’operato del più stretto collaboratore della Sindaca Raggi, Raffaele Marra. Resta comunque un assordante silenzio della prima cittadina Virgina Raggi a fronte di precise e circostanziate rivelazioni di stampa. Come gruppo capitolino del Pd ci riserviamo di presentare una interrogazione con una richiesta urgente di chiarimenti affinché anche i cittadini siano portati a conoscenza di vicende che qualora fossero confermate sarebbero di particolare gravità», attacca in una nota il gruppo consigliare Pd in Campidoglio.

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