lunedì 24 ottobre 2016

In tempi non sospetti ho sempre dichiarato che l'Appendino è peggio della Raggi. Aspettate e vedrete.

Il j’accuse di Asproni: “Lascio per profonda sfiducia nella nuova amministrazione”

La presidente della Fondazione Musei motiva le sue dimissioni. La Regione la difende: “Non si è fatto il bene della città”
Patrizia Asproni

24/10/2016
TORINO
«Lascio per profonda sfiducia nella nuova amministrazione comunale». Sono le prime parole pronunciate dalla presidente della Fondazione Musei, Patrizia Asproni, nel corso della conferenza stampa convocata per motivare le sue dimissioni. «Avrei voluto incontrare la sindaca e parlare con lei dei progetti della Fondazione. Non è stato possibile. La città ha dimostrato un comportamento non istituzionale, per non dire maleducato e offensivo, nei miei confronti e verso un ente autonomo come la Fondazione in cui siedono i rappresentanti della Regione, della Fondazione Crt e della Compagnia San Paolo», ha dichiarato Asproni. Per poi sciorinare i risultati della sua attività - «prestata a titolo gratuito» da manager applicata ai musei: «Più 48 per cento di visitatori nel 2014, più 31 nel 2015, più 32 per cento nel primo semestre del 2016».  
Asproni parla anche di un forte incremento degli sponsor: «Più 320 per cento nel primo semestre 2016, paragonate a una media nazionale del 16 per cento». Poi l'attacco diretto alla giunta Appendino: «La nuova amministrazione ha preferito anziché incontrarmi ingaggiare una battaglia politica, alimentando un clima d'odio non solo nei miei confronti, ma della città stessa».  

La Asproni (Torino Musei) se ne va sbattendo la porta: “Non mi fido dell’amministrazione”


PARIGI E FONDAZIONE ATTACCANO  
«Le dimissioni di Patrizia Asproni dalla Fondazione Torino Musei sono la diretta conseguenza dell’azione di sfiducia messa in atto dalla Città di Torino». Così commenta la Fondazione, per voce dell’assessora regionale Antonella Parigi, le dimissioni di Asproni. I soci tengono a puntualizzare: «Tutto ciò avviene senza alcun dialogo o confronto con gli altri soci della Fondazione e senza nessuna riflessione sui destini strategici della stessa. Il Consiglio direttivo chiede a Patrizia Asproni di ripensarci, e auspica un immediato confronto della Città di Torino con gli altri soci». Si fa riferimento alle tempistiche, al momento delicatissimo per la cultura a Torino, un momento pregno di tanti passaggi di testimone: «Le dimissioni della presidente Asproni avvengono infatti in un momento delicato per la Fondazione: l’imminente apertura della nuova edizione di Artissima, la selezione del nuovo direttore, la scadenza del doppio contratto del direttore di Gam e Rivoli, un equilibrio finanziario delicato dovuto ai ritardi di pagamento di Città e Regione, un programma delle attività sostanzialmente fermo in attesa di indicazioni da parte della Città. Alla presidente Asproni va il nostro ringraziamento per il lavoro svolto con entusiasmo e competenza, lavoro che ha portato indubbi risultati di crescita, lavoro che sottolineiamo è stato svolto in modo gratuito.  

PRO TEMPORE  
Ma Asproni non vuole tornare indietro. Si dimette e l’assessora Parigi assumerà l’incarico di presidente della Fondazione Torino Musei pro tempore. «Ho sentito questa mattina la sindaca Appendino - dice la presidente dimissionaria, dopo la conferenza stampa in cui annunciava le sue dimissioni -, abbiamo concordato che ci vedremo per un caffè, ma non posso che confermare la mia decisione. Non ho nessuna fiducia verso questa amministrazione e non mi piace come si è rivolta a chi ha lavorato, portando risultati, negli ultimi tre anni ». Intanto, anche il presidente della Regione Chiamparino interviene sulla questione e invoca un chiarimento con il Comune: «La Regione è uno dei soci fondatori della Fondazione Torino Musei e non può quindi certo essere spettatrice passiva degli avvenimenti che si succedono», scrive Chiamparino. Non vuole buttare alle ortiche la concordia istituzionale che si era creata finora con Appendino e, in qualche modo, tende una mano: «Siamo disponibili, per interesse e per spirito di collaborazione istituzionale, e nella logica di una sempre più strenua competizione con altre città italiane ed europee, a lavorare con il Comune di Torino su un piano complessivo di potenziamento delle strutture culturali che hanno ancora ampi margini di miglioramento (penso ad esempio alla Palazzina di Caccia di Stupinigi e anche alle Ogr) e siamo al contempo disponibili ad organizzare eventi con l’opportuno coinvolgimento dei privati e delle loro associazioni». 

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