Roma, le voci dall'accampata di Porta Pia: "E' nato un nuovo movimento"
Martedì l'incontro con il ministro delle Infrastrutture. Fitta l'agenda di movimento che riempirà l'autunno. L'8 e 9 novembre di nuovo a Roma. Ma prima "sarà #assedio a Firenze e ad Alfano"
Daniele Nalbone20 Ottobre 2013
"Non ci sono buoni e cattivi rispetto a quanto accaduto in piazza ieri a Roma". Inizia così l'assemblea nell'accampata di piazza di Porta Pia, sotto il ministero delle Infrastrutture. Un'assemblea radicale come radicale è stata la manifestazione che ha sfilato per le vie della Capitale al grido di "casa e reddito per tutti".
Il giorno dopo il grande corteo, "un corteo che ha deluso quanti si aspettavano un popolo di spaccavetrine", è il momento del confronto per stilare l'agenda "di movimento" che caratterizzerà l'autunno.
ACAMPADA A ROMA | FOTO DI DANIELE NALBONE
"Il 19 ottobre 2013 è nato un nuovo movimento dei movimenti". Questa la conclusione della tre giorni romana aperta dallo sciopero generale dei sindacati di base e conclusa con l'accampata di Porta Pia.
ACAMPADA A PORTA PIA
L'INCONTRO - Martedì 22 ottobre una delegazione dei movimenti in piazza sabato sarà ricevuta dal ministro Lupi. Saranno presenti anche rappresentanti degli enti localii, anche del Comune di Roma (il sindaco Marino).
Al centro, le rivendicazioni della piazza: moratoria per gli sfratti per morosità; utilizzo dei soldi pubblici, "dei soldi della Cassa depositi e prestiti", non per grandi opere e grandi eventi ma "per per un vero welfare che tuteli precari, disoccupati, famiglie messe in ginocchio dalla crisi". Un nuovo piano di case popolari e "vere forme di sostegno al reddito".
GLI APPUNTAMENTI - E' un'agenda fitta quella che si è data il "movimento dei movimenti". Il primo appuntamento è già partito: un presidio del ministero delle Infrastrutture fino a martedì, ore 18, quando i movimenti saranno ricevuti dal ministro Lupi. Contemporaneamente, nelle altre città, si svolgeranno iniziative di sostegno al presidio romano.
LA MANIFESTAZIONE #19OTTOBRE
Sulla base dell'incontro, si decideranno le prossime tappe da aggiungere all'agenda. L'8 e 9 novembre una due giorni romana "per confrontarsi, per ri-incontrarci, per capire come dare gambe e forza al grande corteo di sabato", Quindi il 24, 25 e 26 ottobre, a Firenze, una mobilitazione nazionale "in occasione dell'incontro tra il ministro Alfano e l'Associazione nazionale comuni italiani". Una mobilitazione "per chiedere che siano i cittadini che vivono sui territori e nelle città a prendere le decisioni che riguardano la vita di tutti noi".
RABBIA CONTRO I MEDIA - Uno degli elementi centrali del confronto (e dello scontro) è stato il racconto mediatico che si è fatto della giornata di ieri. "Tutti quegli organi di stampa che si aspettavano, e speravano, di trovarsi davanti un popolo di spaccavetrine, di violenti, è rimasto deluso. E oggi, il giorno dopo, pur sbattendo in prima pagina le poche immagini dei pochi momenti di tensione che si sono verificati sabato a Roma non hanno potuto fare a meno di parlare dei contenuti della manifestazione".
FOTO DALLA MANIFESTAZIONE (ROMA 19 OTTOBRE)
E ORA? - La domanda intorno alla cui risposta si è ragionato in assemblea è stata: "E ora?". L'agenda è data. Ora si tratta "di far aumentare la partecipazione, di far capire a chi ha osservato la piazza che qui non troveranno politici o aspiranti tali. Il nostro unico obiettivo sarà quello di dare protagonismo ai territori, alla gente, e non a un ceto politico finito. Non vogliamo governare questo paese ma costringere chi governa a seguire un nuovo modello di sviluppo". Una cosa è certa, in attesa dei prossimi appuntamenti. "Se non ci convincerà quello che ci dirà il ministro Lupi nell'incontro di martedì, non lasceremo piazza di Porta Pia".
1 commento:
Chiediamo oltre al governo ed ai partiti anche ai sindacati, in particolare la Cisl che con i suoi funzionari prende accordi con ispettori tecnici per gettare fango su dirigenti scolastici perbene.
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