"L'Italia non funziona e non ha funzionato perché abbiamo regole che non funzionano, regole vecchie. Non abbiamo paura di un cambio istituzionale". Lo ha detto il premier Enrico Letta durante l'assemblea dell'Anci a Firenze. Quasi le stesse parole pronunciate poco prima dallo stesso palco dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: "Sono giunto alla convinzione - ha spiegato - che ormai per far vivere e condividere quel magistrale quadro di riferimento che è la prima parte della nostra carta non si può ulteriormente mancare di rivederne la seconda parte, le norme, già nate con riconosciuti punti deboli, relative all'ordinamento della Repubblica".
Napolitano ha poi affrontato il tema della riforma del Porcellum: "Non è ammissibile - ha detto - che il Parlamento naufraghi ancora nelle contrapposizioni e nell'inconcludenza" per quanto riguarda la modifica delle legge elettorale. Il presidente ha richiamato dunque "la necessità di un'altra riforma urgente: quella della legge elettorale, per regolare su basi più lineari la competizione per il governo in un'effettiva democrazia dell'alternanza". Si tratta "innanzitutto di recepire i rilievi già espressi dalla corte costituzionale", ma il tempo sta passando e "stiamo giungendo ora ad un nuovo limite estremo" perché l'udienza della consulta si terrà il 3 dicembre. "La dignità del parlamento e delle stesse forze politiche si difende non lasciando il campo ad altra istituzione, di suprema autorità - ha osservato Napolitano - ma non preposta a dare essa stessa soluzioni legislative a questioni essenziali per il funzionamento dello stato democratico".
Intorno all'ora di pranzo, il Capo dello Stato è stato accolto dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi nella sede della Prefettura. L'incontro è durato 45 minuti, il sindaco di Firenze ha lasciato la Prefettura in bicicletta senza rilasciare dichiarazioni.