lunedì 23 settembre 2013

È del tutto evidente che occorre trovare le risorse per i poveri. È del tutto evidente che occorre creare lavoro per far diminuire i poveri che sono poveri perché o non hanno il lavoro o lo hanno perduto. É evidente che i soldi dell'IMU pagati da chi puó possono essere una risorsa per il lavoro,in particolare per i giovani. E allora perché credere ai populisti Brunetta e Grillo. Perché chi vuole credere a quete balle é un emerito ignorante nonché un egoista.

La crisi ha raddoppiato i poveri in Italia

di  - 22/09/2013 - L'analisi della Coldiretti


La crisi ha raddoppiato i poveri in Italia
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Dal 2007 il numero degli italiani che si sono ritrovati in una condizione di ‘povertà assoluta’ sono raddoppiati, raggiungendo quota 4,8 milioni, ovvero l’8% della popolazione. E’ la fotografia scattata dalla Coldiretti, che ha analizzato gli ultimi 5 anni sulla base dei dati Istat. Dall’inizio della crisi, spiega l’associazione, gli italiani che si trovano in una condizione di povertà assoluta sono praticamente raddoppiati (+99%) ed oggi sono 4,81 milioni quelli che non hanno una disponibilità economica sufficiente neanche ad acquistare beni e servizi essenziali per vivere.
I POVERI IN ITALIA – La situazione si è aggravata di più nel nord Italia dove l’aumento dal 2007 – sottolinea la Coldiretti – è stato addirittura del 105% rispetto al Mezzogiorno (+90%), anche se il peggioramento pi— marcato Š stato registrato nel centro Italia (+112%). In valori assoluti – precisa la Coldiretti – si contano 2,35 milioni di cittadini in grave difficoltà nel mezzogiorno, 1,78 milioni nel nord, e 684 mila nel centro Italia. Ad essere entrati in una condizione di povertà assoluta negli ultimi cinque anni di crisi sono stati 3,4 milioni di persone ed oggi sul territorio nazionale l’8% della popolazione si trova in questa situazione.
LA CRISI MANGIA GLI ITALIANI – E con la crisi sono cambiate anche le abitudini alimentari degli italiani: nel 2012, evidenzia la Coldiretti ricordando i dati del Rapporto annuale dell’Istat, i consumi delle famiglie italiane per alimentari e bevande a valori concatenati sono stati pari a 117 miliardi, di mezzo miliardo inferiori a quelli del 1992. La crisi ha infatti fatto retrocedere il valore della spesa alimentare, che era sempre stato tendenzialmente in crescita dal dopoguerra, fino a raggiungere l’importo massimo di 129,5 miliardi nel 2007, per poi crollare oggi al minimo da vent’anni. (ANSA)

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