Orellana (M5S):
«Pronti a sostenere un governo di scopo»
Il senatore Cinquestelle a Europa: «Grillo non ha consultato nessuno. Non consulterò nemmeno io lui e saremo pari e patta»
A lui non interessa. Che le mosse del Pdl siano un bluff o le elezioni siano davvero dietro l’angolo come crede e spera la parte più intransigente del suo Movimento non è importante. Lui e altri sui colleghi nel gruppo M5S al senato vogliono portare a casa un risultato prima che crolli tutto: una nuova legge elettorale.
In un’altra vita Luis Alberto Orellana era il candidato dei Cinquestelle per lo scranno più alto di palazzo Madama: sull’onda della presa del palazzo d’inverno lo volevano seconda carica dello stato. Ora è parte di quella fronda di senatori critici con la linea dettata da Grillo&Casaleggio che per quei nove milioni di elettori vorrebbe portare a casa qualche risultato. In tanti tra i suoi colleghi, almeno 15, ne parlano da giorni. La priorità è una.
In un’altra vita Luis Alberto Orellana era il candidato dei Cinquestelle per lo scranno più alto di palazzo Madama: sull’onda della presa del palazzo d’inverno lo volevano seconda carica dello stato. Ora è parte di quella fronda di senatori critici con la linea dettata da Grillo&Casaleggio che per quei nove milioni di elettori vorrebbe portare a casa qualche risultato. In tanti tra i suoi colleghi, almeno 15, ne parlano da giorni. La priorità è una.
Non possiamo tornare a votare con questa legge elettorale.
E allora che propone?
Un governo della società civile, dei cittadini.
Di che tipo?
Un esecutivo che coniughi spessore morale e capacità tecniche.
I nomi?
Quelli venuti fuori dalle Quirinarie. Anche qualche tecnico dell’attuale governo. Per fare una proposta ragionevole bisognerà accettare anche quelle degli altri.
Ma questo ve l’aveva proposto Bersani e sappiamo com’è andata. Se domani cadesse il governo e una legge elettorale passasse per l’appoggio a un governo di scopo lei garantirebbe il suo voto?
La legge elettorale è uno dei venti punti che abbiamo promesso di realizzare.
Quindi lo voterebbe? Anche in dissenso dal gruppo?
Se il gruppo tradisce il mandato elettorale uno non può seguire il gruppo. Una nuova legge elettorale è tra i venti punti che abbiamo giurato di realizzare.
Anche se fosse guidato da Enrico Letta?
Dovrei pensarci, Letta è molto caratterizzato politicamente, ma la priorità è cambiare il Porcellum.
Grillo dice che bisogna tornare al voto anche col porcellum. Non bisognerà prima consultarlo?
Grillo non ha consultato nessuno. Non consulterò nemmeno io lui e saremo pari e patta.
Alcuni tra i suoi colleghi dicono che non si fidano del Pd, lei che ne pensa?
Sono un gruppo compatto, hanno la loro disciplina di partito. Bisogna trovare il giusto interlocutore ai massimi livelli. Dobbiamo dialogare con il Pd, con Sel, con chi ci vuole stare. Rimanere nell’attesa degli eventi ci riporterà solo alla situazione in cui siamo ora.
Che riforma elettorale propone?
Penso a un proporzionale, che garantisce la centralità del parlamento, ma con l’introduzione delle preferenze.
Sarà questa la vostra proposta?
La nostra proposta spero che esca dalla piattaforma che doveva essere lanciata entro la fine di settembre.
E se dovesse servire prima?
Eh! Lo so, non abbiamo tempo. Io è da un po’ che predico di fare proposte in assemblea.
Qual è il suo rapporto con Grillo e Casaleggio?
Mai stato. Non ci sono rapporti.
Lei non parla col vertice del suo Movimento?
A parte che non ci dovrebbe essere un vertice e invece c’è. Comunque no, non ci sono rapporti. Ce li hanno i colleghi che vanno su a Milano per i corsi di comunicazione. Pensi che i primi che sono andati inizialmente hanno provato a negare. Ormai non si sa più chi ci va e perché ci va: sta diventando la normalità.
E poi c’è la questione della base…
È vero, non stiamo consultando gli attivisti.
Perché?
Perché qualcuno, che ha il controllo, non pensa che il Movimento sia maturo. Non si può ragionare come quando tre anni fa non c’era neanche un eletto. Io non capisco perché non si vogliano condividere le decisioni con gli attivisti. Di fatto le decisioni importanti come chiedere di andare subito al voto non sono condivise con nessuno, né con i parlamentari né con gli attivisti.
Sulla democrazia diretta ci siamo fermati. L’abbiamo usata per tante cose. Anche, purtroppo, per le espulsioni, e ora…
Sulla democrazia diretta ci siamo fermati. L’abbiamo usata per tante cose. Anche, purtroppo, per le espulsioni, e ora…
E ora?
E ora bisogna cambiare la legge elettorale prima di tornare al voto. Prima di tutto. Non può essere che c’è qualcuno che impone agli altri la sua decisione.
1 commento:
Grillini servi. Mille volte servi.
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